Agropoli, imposta di soggiorno: operatori turistici “chiedono il conto”

Costabile Pio Russomando

AGROPOLI. Con una nota dello scorso 14 dicembre, protocollata a palazzo di città, Emanuel Ruocco, presidente della società cooperativa ViviCilento che raggruppa gli operatori turistici del territorio, aveva chiesto all’Ente di poter avere informazioni relativamente all’imposta di soggiorno, entrata in vigore proprio nel corso dell’anno.

In particolare Ruocco chiedeva l’importo riscosso, le modalità di utilizzo delle somme incassate, il numero di strutture ricettive che avevano provveduto al versamento dell’imposta e la suddivisione numerica delle strutture in base alla tipologia. A distanza di due settimane nessuna risposta è giunta da parte dell’amministrazione comunale ed ora il presidente della Coop, torna a sollecitare l’amministrazione comunale: “Ovviamente nessuna pretesa di risposta immediata, soprattutto visto il periodo natalizio, ma essendo venuto a conoscenza che vi sarà un Consiglio Comunale, magari potrebbe esserci una dichiarazione in tal senso”, spiega Ruocco che poi aggiunge: “Certo che la richiesta verrà soddisfatta, se non nella sede del Consiglio Comunale da lì a pochi giorni, in quanto credo siano dati già in possesso dell’amministrazione”.

L’imposta di soggiorno è entrata in vigore l’1 giugno 2018. Le tariffe a persona sono: 1,50 euro al giorno per alberghi, residenze turistico-alberghiere e villaggi turistici; 1 euro per campeggi, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, case per ferie, ostelli per la gioventù, country house, case religiose di ospitalità, agriturismi, aree attrezzate per la sosta temporanea, bed and breakfast.

Dubbi, fin dalla sua istituzione, sono sorti in merito al pagamento e all’utilizzo dei fondi incassati che dovevano essere vincolati ad interventi nel settore turistico.

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