Edilizia sanitaria: Asl dimentica ospedali di Agropoli e Vallo di Diano

Ernesto Rocco

L’Asl Salerno ha approvato gli studi di fattibilità relativi agli interventi in materia edilizia sanitaria nelle strutture di sua pertinenza.. Notevoli i potenziali investimenti, gran parte, però, per l’area nord di Salerno e nella Piana del Sele.

Gli interventi programmati

Per Pagani è stato programmato un intervento da 18 milioni per la costruzione di un nuovo corpo fabbrica da adibire a unità di radioterapia; 4,5 milioni per ristrutturare pronto soccorso, sale operatorie e rianimazione di Scafati; stessa cifra per un nuovo Distretto Sanitario a Mercato San Severino; 6 milioni per il distretto sanitario di Eboli e, sempre nella città della Piana del Sele, previsto un intervento da 16,1 milioni per l’adeguamento delle strutture alla normativa sismica e ampliamento dell’ospedale.

Il Cilento e il Vallo di Diano

Per l’area del Cilento e Vallo di Diano, invece, 6 milioni sono previsti per il nuovo distretto sanitario di Vallo della Lucania; altrettanti fondi vanno a Sapri per l’ampliamento dell’attuale corpo fabbrica dell’ospedale dell’Immacolata e 4,5 milioni a Capaccio Paestum per realizzare la nuova sede del distretto sanitario, comprendente spazi per il dipartimento di prevenzione, UCCP e consultorio familiare.

Le polemiche

La mappa degli interventi non ha mancato di destare polemiche. Con una nota congiunta CGIL e Comitato Uniti per la Rinascita dell’Ospedale (CURO) si mostrano perplessi. “Ancora una volta – accusano – si penalizzano per l’oncologia i territori a sud di Salerno, troppo lontani da Pagani”. Ma vi è di più: critiche vengono mosse anche per gli interventi programmati per il potenziamento dell’ospedale di Scafati che diventerebbe un doppione del nosocomio di Nocera e per l’intervento programmato ad Eboli: “Si sarebbe potuto potenziare Battipaglia essendo Eboli collocato in posizione molto infelice”, dicono i sindacati.

Accolti positivamente, invece, i lavori a Vallo della Lucania e Capaccio. Restano ancora una volta fuori dai finanziamenti l’ospedale di Agropoli e soprattutto le strutture del Vallo di Diano: “Ci si dimentica completamente di un territorio o si cerca di accontentarlo con le briciole; si approvano degli studi di fattibilità e non progetti esecutivi cantierabili, mantenendo nei cassetti progetti esecutivi approvati con deliberazioni di precedenti Direzioni Generali per i quali sono state anche pagate le relative competenze tecniche. Il disegno ormai
appare chiaro e prescinde dalle forze politiche che si avvicendano alla guida della Regione Campania”, accusano i sindacati.

Le richieste

Di qui la richiesta di una rimodulazione e una integrazione urgente del provvedimento dell’Asl Salerno, “inserendo i progetti strutturali relativi al P.O. di Polla ed alla Struttura Sanitaria di Sant’Arsenio, per dimostrare che trattasi di un errore di valutazione e non dell’ennesima scelta penalizzante a danno di un territorio senza idee, ormai non direttamente rappresentato e difeso da nessuno”.

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