San Mauro Cilento: tornano in libertà sindaco vicesindaco e assessore

Redazione Infocilento

La Procura Generale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la misura del divieto di dimora nei confronti di Ferdinando Marrocco, ex assessore del Comune di San Mauro Cilento. Quest’ultimo era stato coinvolto insieme ad altre otto persone in un’inchiesta della Procura di Vallo della Lucania. Ex amministratori e dipendenti comunali erano accusati, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico (leggi qui).

Marrocco, difeso dall’avvocato Franco Maldonato, era stato sottoposto inizialmente agli arresti domiciliari poi, il 25 giugno scorso, il Tribunale della Libertà di Salerno aveva sostituito la misura con il divieto di dimora nel Comune di San Mauro Cilento ritenendo necessaria la misura restrittiva considerato che, nonostante si fosse dimesso dal suo incarico, l’ex amministratore avrebbe potuto ricandidarsi. Tesi smentite dalla difesa che ha evidenziato in un complesso e articolato ricorso come “ancorare il pericolo di recidivanza all’evento futuro ed incerto della candidatura per il rinnovo consiglio comunale si traduce in una aberrazione giuridica” considerato che “il ricorrente potrebbe ottenere l’assoluzione; la candidatura è una mera evenienza” e comunque “non equivale ad elezione”, così come l’eventuale elezione “non equivale alla rinnovata assunzione del mandato assessorile”. Inoltre, rammenta nel ricorso l’avvocato Franco Maldonato, “la campagna elettorale non necessita più del contatto personale essendo sostituita ormai da tempo dalle piattaforme digitali”. Insomma secondo il difensore del vicesindaco ci si trovava di fronte ad una decisione in contrasto anche con il principio della presunzione di innocenza sancito nell’art. 27 della Costituzione e nell’art. 6 della Convenzione per i diritti dell’uomo.

La Cassazione ha annullato il provvedimento del Riesame senza rinvio, ordinando la immediata liberazione degli indagati’.

I Giudici hanno accolto anche il ricorso del sindaco Carlo Pisacane e del vicesindaco Fabrizio Cusatis; anche questi ultimi due, difesi dall’avvocato Domenicantonio D’Alessandro, erano stati sottoposti al divieto di dimora.

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