Castellabate: il castello s’illumina contro la pena di morte

Elena Matarazzo

Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di Castellabate, ha scelto di partecipare alla Giornata Internazionale contro la pena di morte. La decisione nasce dall’idea che una comunità civile, evoluta e rispettosa della vita debba lottare strenuamente contro una legge che, in molti paesi, miete ancora tantissime vittime.

Secondo dati aggiornati di Amnesty International 106 paesi hanno abolito la pena di morte per ogni reato: otto paesi l’hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra; 28 paesi sono abolizionisti de facto poiché non vi si registrano esecuzioni da almeno dieci anni oppure hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte. In totale 142 paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella pratica; 56 paesi mantengono in vigore la pena capitale, ma quelli che eseguono condanne a morte sono assai di meno.

Lo scorso anno Amnesty International ha registrato 993 esecuzioni in 23 paesi, il quattro per cento in meno rispetto al 2016 e il 39 per cento in meno rispetto al 2015. La maggior parte delle esecuzioni ha avuto luogo in Iran, Arabia Saudita, Iraq e Pakistan ma questo dato non tiene conto delle migliaia di esecuzioni avvenute in Cina, dove le informazioni sull’uso della pena di morte restano un segreto di stato

Alla luce di dati tanto allarmanti, è stata accolta con grande impegno la proposta della Comunità di Sant’Egidio,  fondatrice della rete di municipalità “Città per la vita – città contro la pena di morte” , di accelerare la definitiva scomparsa della pena capitale dal panorama giuridico e penale degli Stati. Il Comune di Castellabate ha, di conseguenza, adottato una serie di misure e di impegni: organizzerà una campagna di informazione e sensibilizzazione sulle motivazione del rifiuto della pratica della pena capitale e illuminerà il Castello dell’Abate, quale monumento e simbolo rappresentativo della città, il prossimo 30 novembre.

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