I sindacati lanciano l’allarme: ospedali di Sapri e Polla a rischio chiusura

Redazione Infocilento

Dopo la chiusura dei punti nascita degli Ospedali di Eboli ed Oliveto Citra (2014) – poiché gli stessi non superavano i 500 parti annui – con DCA n 87/2018 il Commissario ad Acta per il Piano di Rientro dal deficit sanitario (De Luca) ha soppresso i punti nascita dell’Ospedale di Polla e di Sapri per le stesse motivazioni: gli Ospedali in questione non hanno superato i 500 parti annui. Salvo, al momento, il P.O. di Vallo della Lucania che nonostante non abbia superato tale soglia ha avuto una deroga per un altro anno.

“Non è l’unico problema per questi Ospedali” dichiara Rolando Scotillo della FSI-USAE. Infatti il Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.” prevede ulteriori limiti ed ulteriori chiusure non ancora, per il momento, applicati al territorio. “Predetto regolamento nazionale prevede che per avere un Ospedale con sede di Pronto soccorso bisogna avere una popolazione di almeno 80.000 persone, invece per un Ospedale più complesso come il DEA di I° livello bisogna avere una popolazione di perlomeno 150.000 abitanti.”

La popolazione Distrettuale e dell’ambito sociale dove insiste l’Ospedale di Sapri è pari a 45.568 abitanti, mentre l’Ospedale di Polla insiste su una popolazione Distrettuale e di ambito sociale pari a 68.345 abitanti: nessuno di questi dati relativi alla popolazione soddisfa il requisito degli 80.000 abitanti previsto dalla normativa e pertanto non avrebbero – detti territori – diritto al Presidio di Base sede di pronto soccorso e quindi all’Ospedale. “Ma se Atene non piange, Sparta non ride: la popolazione Distrettuale e di ambito sociale di Vallo della Lucania non supera i 97.000 abitanti e quindi non avrebbe diritto al livello più complesso di D.E.A. di I° Livello, ma solo ad un Presidio di Base sede di pronto soccorso e perderebbe tutte le specialità. A nulla varrebbe invocare la cosiddetta “zona disagiata” prevista dalla normativa come zona lontana più di una ora dal DEA di I° livello: nel caso di Polla, essa dista circa 36 minuti da Battipaglia (fonte google maps) sede di DEA di I° livello con Ostetricia e Pediatria; nel caso di Sapri, essa dista circa 47 minuti (fonte google maps) dal P.O. di Vallo della Lucania sede di DEA di I° livello con Ostetricia e Pediatria. Inutile sarebbe anche un ricorso al TAR, in quanto con la soppressione si sarebbe comunque rispettata la normativa vigente, l’unica alternativa sarebbe variare il regolamento nazionale sui LEA (D.M. 70/2015)”, spiegano i sindacati.

“Una eventuale ulteriore deroga da parte dei Ministeri competenti e di De Luca, invece, vedrebbe insorgere le popolazioni che hanno subito – sugli stessi dati di parti di Polla e Sapri – la soppressione delle Ostetricie e delle Pediatrie. Insomma una patata bollente che difficilmente si potrà prendere con mani nude”, concludono dalla Fisi.

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