Grande successo per la Pera Lardara, Regina del Cervati

Vincenza Alessio

Il sole inaspettato dell’estate di San Martino ha gradevolmente scaldato i partecipanti alla giornata dedicata alla Pera Lardara dall’associazione Grotta Brigati e Cacio presso Casa del Peraino in località Vallicelli del Monte Cervati, quasi a contrapporsi al primo freddo autunnale di cui questo frutto ha bisogno per essere raccolto. Una forma panciuta, a cuore o molto schiacciata, ed un colore scuro, già a prima vista ne denotano caratteristiche peculiari. Ma è al suo interno che la Pera Lardara riserva le sorprese maggiori: una consistenza carnosa, una certa lucentezza e, soprattutto, un sorprendente color cioccolato che farebbe pensare ad un disgustoso marciume serba un sapore davvero unico, decisamente diverso da qualsiasi altro tipo di pera.
La capacità di conservarsi a lungo, grazie alla buccia spessa, alla sua consistenza e agli antiossidanti che contiene, hanno fatto di questa pera un frutto che ha alleggerito il grigiore dei lunghi inverni dei nostri nonni, che non avevano disponibilità di frutti freschi invernali. Il suo particolare sapore ne ha consentito un uso altrettanto particolare: ad insalata invece che come frutto.

Alla tradizionale insalata con peperoni sottaceto, olive verdi e acciughe salate, l’evento di domenica scorsa ha riservato ai partecipanti sorprese ad ogni piatto, grazie alla maestria dello chef Luciano Petrizzo, capace di esaltare equilibratamente il sapore unico della Pera Lardara accostandola sapientemente ad altri sapori, poiché questo frutto conferisce ai piatti un delicato gusto agrodolce, che rende le portate delle vere delizie.
I cosiddetti peraini, cioè i peri selvatici, che costellando la località Vallicelli e che hanno ispirato l’associazione Grotta Briganti e Cacio a denominare la struttura di ospitalità da essa gestita come Casa del Paraino, sono stati il punto focale di una passeggiata nelle radure per scoprire la pianta selvatica che l’uomo ha selezionato nel corso di tanti secoli per ottenere il frutto oggi coltivato.

La manifestazione ha voluto, inoltre, dare il giusto rilievo anche all’importanza del concetto di salvaguardia dell’agro-biodiversità affrontato da Patrizia Spigno (Responsabile Regionale Presidi Slow Food Campania e Basilicata) e agli aspetti scientifici sulle proprietà chimico-fisiche della Pera Lardara attraverso il contributo del prof. Gianluigi Mauriello, microbiologo dell’Università Federico II di Napoli.
Pera Lardara è un evento del progetto Grotta Briganti e Cacio, finanziato dalla Regione Campania, oltre che dal Comune di Monte San Giacomo in qualità di soggetto capofila del partenariato con i Comuni di San Pietro al Tanagro, Casalbuono e Atena Lucana.

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