Invasione di “Ailanto” nel Golfo di Policastro: Italia Nostra ne chiede la rimozione

Redazione Infocilento

L’Ailanto è una pianta originaria della Cina e fu importato come pianta ornamentale in Europa, ma, grazie alla sua abbondante fioritura a grappoli, si è  diffuso ovunque creando non pochi problemi alla biodiversità autoctona del territorio.

Pianta altamente invasiva si adatta a climi e terreni diversi. Il rapporto Ispra 2015 su i danni provocati dalle specie esotiche riferisce che: “Gli ecosistemi naturali sono caratterizzati da strette relazioni tra le loro componenti biotiche e abiotiche . Le specie esotiche invasive possono alterare queste relazioni, modificando il numero e la composizione delle specie native, le relazioni nelle reti trofiche e la ripartizione delle risorse nell’ecosistema. L’introduzione delle specie esotiche può dunque alterare le relazioni tra le specie viventi in un ecosistema, stabilendo nuove interazioni, fino a causare la rarefazione o addirittura l’estinzione di numerose specie autoctone.”

Il problema riguarda anche il comprensorio cilentano e del Golfo di Policastro. Quest’ultimo è da tempo colonizzato da questa pianta, “partendo probabilmente come ornamentale dal lido Rendez vous all’Oliveto di Villammare, struttura balneare installata sulla duna, poi sequestrata e demolita”, fa sapere Paolo Abbate, membro del direttivo Italia Nostra Lucana.

Ebbene, l’Ailanto si presenta adesso con alberi poderosi, quasi un bosco che sta diffondendosi sulla fascia dunale protetta, danneggiando la sua ricca biodiversità.

Di qui l’appello: “Occorre intervenire al più presto con la eradicazione della pianta, interessando le amministrazioni locali e altre autorità”.

L’associazione Italia Nostra Lucana ha inviato una lettera aperta ai sindaci, alla Comunità montana Bussento – Lambro – Mingrdo, e per conoscenza al Parco nazionale del Cilento e al Prefetto di Salerno.

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