Agropoli, verifiche statiche del plesso scolastico “Scudiero”, il responso del tecnico: «la scuola è in sicurezza»

Comunicato Stampa

L’edificio scolastico “Luigi Scudiero” di via Verga, ad Agropoli, è in sicurezza. E’ questo il responso venuto fuori dalle verifiche statiche effettuate dal tecnico incaricato dal Comune di Agropoli, ingegnere Niggio Bonadies. I test in questione seguono una prima verifica operata nei mesi scorsi, che l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Adamo Coppola, ha ritenuto di far approfondire.

Il nuovo tecnico incaricato ha fatto compiere una serie di verifiche supplementari sulle travi, sui solai, pilastri e sulla struttura in genere. E i dati venuti fuori dalle indagini sono confortanti: la scuola è sicura staticamente. Nel contempo, il tecnico ha consigliato di compiere interventi di ripristino dei ferri e all’intonaco, compromessi dall’azione degli agenti atmosferici e dalla vicinanza al mare. Per questi partirà a breve una procedura di gara e i relativi interventi. Nel frattempo, per evitare trasferimenti inutili, gli studenti resteranno presso la nuova ala dell’edificio della scuola “Landolfi”, dove hanno iniziato le lezioni a partire dal 26 settembre scorso e torneranno nella loro sede originaria una volta terminati gli interventi di manutenzione straordinaria all’edificio della scuola “Scudiero”.

«Il responso delle verifiche statiche compiute – afferma il sindaco Adamo Coppola – ci ha permesso di comprendere che il plesso della scuola “Scudiero” è sicuro staticamente. Ci preoccuperemo in ogni caso di compiere una ristrutturazione della parte esterna dell’edificio, come consigliatoci dal tecnico incaricato – ma si tratta di un semplice restauro corticale delle strutture in cemento armato, come si fa per tutti quegli immobili pubblici e privati che sono soggetti all’azione del tempo e degli agenti atmosferici. Non appena gli interventi saranno completati – conclude – potrà essere disposto il rientro dei ragazzi, per ora temporaneamente collocati presso la nuova ala della “Landolfi”, nella loro sede naturale».

Condividi questo articolo
Exit mobile version