Agropoli, l’Inps perde lo sportello artigiani e commercianti

Sergio Pinto

AGROPOLI. Con il trasferimento della sede dell’Inps da via Riviera Antonicelli via Alicide De Gasperi, nei pressi dello scalo ferroviario, sono venuti meno dei servizi. E’ cessata, infatti, l’attività dello sportello di assistenza artigiani e commercianti. Una notizia che ha creato non pochi malumori, raccolti dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vallo della Lucania. Il presidente Carmine Santangelo ha quindi deciso di inviare una missiva alla direzione Inps di Salerno per chiedere chiarimenti.

“Tale decisione costringe le categorie e noi professionisti che le rappresentiamo ad avere contatti con la sede di Salerno che già riceve le utenze con grande difficoltà. Ciò significa non avere più il servizio – scrive Santangelo – Considerato che il tessuto economico produttivo del Comune di Agropoli e del Cilento è costituito proprio da queste categorie attive che contribuiscono con il costante versamento dei contributi ad assicurare il pagamento delle prestazioni assistenziali, ci sembra ingiustificata tale decisione”.

Secondo il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Vallo della Lucania, “l’Inps dovrebbe incentivare maggiori servizi a favore delle categorie attive anziché eliminarli, anche nella considerazione che l’assistenza alle categorie che ricevono erogazioni dall’Inps, è assicurata attraverso la fitta rete dei CAF”.
“Agropoli – ricorda Santangelo – rappresenta il maggiore centro abitato del Cilento, facilmente raggiungibile in auto ed in treno e la sede Inps può servire l’utenza cilentana senza costringere contribuenti e professionisti ad impiegare ore di auto per recarsi nella sede provinciale”. Se è vero che oggi molti servizi sono telematici, la sistemazione di situazioni contributive necessita comunque di un al fine di evitare l’esazione di pagamenti non sempre dovuti che provocano seri danni alle imprese che non riescono ad ottenere un DURC regolare in tempi certi.

Di qui l’invito “a ripensare alla decisione presa nell’interesse dei contribuenti, dell’Ente, e del territorio, nello spirito di collaborazione e dialogo con la categoria dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili”.

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