Vallo di Diano: i giovani e la Chiesa, contrasti e confessioni

Antonio Citera

Una chiesa “seducente” deve essere necessariamente “essenziale”.

Questo il messaggio dei giovani Valdianesi in contrasto con i metodi “schematizzati” di una Chiesa che sembra non voglia stare a passo coi tempi.

Sempre più dissociati, i giovani da noi interpellati, vorrebbero una Chiesa più vulnerabile nella sua essenza, più aperta riguardo alcuni temi di attualità come: contraccezione, aborto, omosessualità, convivenza, matrimonio, ecc. Una Chiesa autentica, trasparente, accogliente, onesta, invitante, comunicativa, accessibile, gioiosa e interattiva, capace di svolgere il suo ruolo educativo rispettando le aspettative dei giovani, senza pregiudizi anche quando si affrontano argomenti scomodi come l’omosessualità e il dibattito sul gender, riguardo i quali i giovani già liberamente discutono senza alcuna inibizione. Una Chiesa più umana che riesca a carpire i bisogni delle nuove generazioni senza erigere barriere.

Vogliono una Chiesa credibile che non ha paura di mostrarsi vulnerabile, dunque, la Chiesa dovrebbe esser solerte e sincera nell’ammettere i propri errori passati e presenti, presentandosi come formata da persone capaci di sbagli e incomprensioni.

Una Chiesa solidale e protesa verso coloro che lottano nelle periferie, verso chi è perseguitato e chi è povero.

Insomma una Chiesa 2.0 capace di interagire con una modernità sempre più evoluta al cospetto di vecchie e trapassate teorie e luoghi comuni.

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