Sanità, sindaci cilentani in rivolta

Carmela Santi

I sindaci cilentani pronti a difendere a denti stretti l’ospedale San Luca. Invitati dal primo cittadino di Vallo, Antonio Aloia ieri sera trenta amministratori si sono ritrovati nell’aula consiliare. Al centro del dibattito la rete cardiologica regionale che penalizza il presidio sanitario.

Quando entrerà in funzione i pazienti di molti comuni (Laurino, Monteforte, Piaggine, Sacco, Trentinara, ma anche Buonabitacolo, Sanza e Capaccio Paestum) in caso di infarto afferiranno all’ospedale di Eboli e non più a Vallo. Il sindaco Aloia, che è anche dirigente medico cardiologo, sulla vicenda ha chiamato a raccolta tutti i primi cittadini per avviare le azioni legali e impugnare il decreto regionale approvato lo scorso 16 luglio.

Al suo fianco Adriano De Vita, sindaco di Novi Velia e direttore sanitario dell’ospedale San Luca, e Andrea Salati primo cittadino di Gioi Cilento e presidente del comitato dei sindaci del distretto sanitario del Cilento. «Ci opporremo con tutte le nostre forze – ha ribadito Aloia – contro questo sopruso che finirebbe per depotenziare il ruolo del San Luca». Nell’emergenza il fattore tempo è determinante. Un paziente colpito da infarto a Monteforte Cilento dovrà raggiungere l’ospedale di Eboli, con tempi più lunghi. «Non è campanilismo – ha ribadito il sindaco Manzi – ma è impensabile una organizzazione simile, si mette a repentaglio la vita delle persone». Se assunta potrebbe essere un presupposto anche nella costruzione delle altre reti per patologia (rete ictus, traumatologica e neonatologica), Vallo perderebbe la sua centralità. Il sindaco Salati ha proposto un incontro con il commissario dell’Asl di Salerno Mario Iervolino. Il sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, è pronto con una delegazione di primi cittadini a recarsi in Regione.

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