Otto anni fa l’omicidio di Angelo Vassallo

Angela Bonora
Angelo Vassallo sindaco pescatore

Sono passati 8 anni da quella terribile notte del 5 settembre 2010, in cui il sindaco pescatore, Angelo Vassallo, fu ucciso da 9 colpi di pistola, 7 dei quali sono andati a segno. Il suo corpo fu ritrovato alle prime luci dell’alba nella sua auto, in una strada secondaria che porta alla sua abitazione.

Otto anni di indagini, lunghe e tormentate, prima affidate alla procura di Vallo della Lucania e poi assunte dalla Direzione distrettuale Antimafia di Salerno.

Le sue ultime ore trascorse in vita, le ha passate al porto con i suoi concittadini e amici di sempre a parlare di mare e di pesca, quando all’improvviso si allontanò precipitosamente, quasi avesse un appuntamento con qualcuno, e proprio qualche giorno prima di morire aveva confessato di “aver scoperto qualcosa che non doveva scoprire”.

In tutti questi anni non è mai stata trovata l’arma del delitto, nè l’assassino. Sul registro degli indagati si sono susseguiti molti nomi senza mai trovare il reale colpevole. Per diverso tempo al centro dell’inchiesta è finito Bruno Humberto Damiani, brasiliano, uno spacciatore sul quale, però, non sono emerse prove che potessero realmente incastrarlo. Nell’inverso scorso l’annuncio dell’archiviazione dell’indagine, poi una nuova svolta con l’ipotesi del coinvolgimento del carabiniere Lazzaro Cioffi, indagato a Napoli per rapporti con dei gruppi criminali.L’indagine, comunque prosegue. Si va dalla pista cittadina a quella della camorra napoletana, dai piccoli affari locali allo spaccio della droga, al quale il sindaco aveva dichiarato guerra.

Da oggi e fino al week end, la Fondazione Angelo Vassallo ricorderà il Sindaco Pescatore con la Festa della Speranza. Questa sera il porto turistico che Vassallo aveva fortemente voluto porterà il suo nome. Alla cerimonia di intitolazione parteciperanno, oltre all’attuale sindaco Stefano Pisani, il vice governatore della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, e Franco Roberti, ex procuratore nazionale Antimafia e oggi assessore regionale alla Sicurezza. Proprio Roberti, all’epoca dei fatti procuratore della Dda di Salerno, ha ribadito ai cronisti qualche sera fa, nel corso di un incontro pubblico a Capaccio Paestum, la sua «fiducia affinché si possa arrivare alla verità sulla morte di Angelo Vassallo perché, seppure sono passati otto anni, conosco, per esperienza diretta fino ad un certo punto e poi perché ne sono certo, l’impegno quotidiano che chi indaga sta mettendo in campo per scoprire la verità».

Prima dell’intitolazione, alle 19, nella Chiesa dell’Annunziata si terrà una messa in suffragio e alle 22 fiaccolata fino al luogo dell’omicidio.

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