Dieci tabelle della Via Silente rimosse. “Contrastare questo progetto non serve a nessuno”

Sergio Pinto

Dieci tabelle rimosse o sostituite, probabilmente addirittura dagli Enti Locali. Questo l’esito del controllo effettuato lungo i circa 600 chilometri della Via Silente, il percorso cicloturistico ideato dall’associazione omonima per permettere di conoscere il comprensorio del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Una ricognizione della cartellonistica eseguita nei giorni scorsi ha permesso di verificare come alcuni dei paletti messi a sostegno delle tabelle siano stati utilizzati impropriamente; “Caso emblematico – racconta Simona Ridolfi, presidente dell’associazione Via Silente – quello del palo sotto al Casone Aresta, (tra Petina e Santangelo a Fasanella) da cui è stata sfilata la tabella e sostituita con un cartello di obbligo catene a bordo”. “L’ente responsabile dovrebbe quanto meno restituire il materiale impropriamente rimosso”, aggiunge. Altri punti critici nella tappa tra Sanza e Casaletto Spartano, dove mancano 3 segnali e a Santa Barbara di Ceraso dove manca sia il palo che il segnale.

“La via Silente è un progetto territoriale di turismo sostenibile che porta nel Cilento e nel Vallo di Diano visitatori capaci di apprezzare le bellezze di questo territorio senza arrecare danno o disturbo alcuno. Contrastare questo progetto, anche semplicemente rimuovendo un segnale, non ha senso e non serve a nessuno. L’associazione chiede pertanto la collaborazione del territorio, amministratori o semplici cittadini, nel preservare il lavoro fin qui svolto”, conclude Simona Ridolfi.

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