Cilento, spiagge invase da rifiuti dopo i falò

Elena Matarazzo

Una volta era il falò in spiaggia di Ferragosto, un momento da trascorrere insieme divertendosi intorno al fuoco e mangiando qualcosa preparata al momento. Allora come oggi l’accensione di falò in spiaggia era vietata ma spesso tollerata poiché si poteva puntare su una buona dose di buon senso dei partecipanti. Quanto accaduto quest’anno va invece oltre i limiti della civiltà.

Se a Capaccio Paestum la polizia locale ha avviato controlli per evitare l’accensione di fuochi in spiaggia altrove si è potuto agire senza limiti. Lo scenario di questa mattina era quindi desolante. Cumuli di rifiuti abbandonati sulle spiagge da Agropoli e Sapri; ovunque residui di legna e carbone.
Le spiagge del Cilento sono state  vandalizzate.

Ad Agropoli, poi, in pieno lungomare San Marco, si è toccato il fondo. I falò sostituiti da grosse quantità di legna trasportate con carrelli rubati nei supermercati e incendiate. Fiamme alte fino a due metri sono state accompagnate da urla e schiamazzi e ovviamente tutti i residui sono rimasti sull’arenile.

“Altrove si controlla, qui tutto è lecito”, l’amaro commento di un residente.

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