Altavilla Silentina: giovani in campo per ripulire la zona del fiume Calore

Antonella Capozzoli

“Quello che abbiamo fatto è solo una goccia nell’ oceano, potrebbe pensare qualcuno.
Quello che noi abbiamo fatto, però, è aver piantato un seme, un seme chiamato cambiamento, e il cambiamento avviene perché, come diceva Einstein, è mosso da una forza estremamente potente, per la quale la scienza finora non ha trovato una spiegazione: questa forza universale è l’amore.”

E’ con queste parole che alcuni rappresentanti del Forum dei Giovani di Altavilla Silentina iniziano il resoconto di una giornata importantissima, dedicata alla cura della propria terra.

“Noi abitanti della Piana del Sele”  – si legge sulla loro pagina Facebook – “viviamo in una zona in cui, quasi ogni 100 metri, c’è un malato di cancro. Hanno inquinato i nostri terreni, hanno sotterrato sostanze tossiche sotto i nostri piedi, hanno avvelenato i nostri fiumi, stanno riversando rifiuti nel nostro mare, stanno distruggendo la nostra casa. Davvero ritenete che questo dovrebbe esserci indifferente?”

Una domanda retorica, questa, perché, con grande tenacia, spirito di sacrificio e forza di volontà, domenica scorsa ” ci siamo dati appuntamento alle 9 del mattino e abbiamo fatto del nostro meglio per ripulire una zona del nostro fiume Calore e dei terreni limitrofi. Abbiamo trovato di tutto: pneumatici, stufe, una grande quantità di bottiglie di plastica, pacchetti di sigarette, sacchi di concime, contenitori di olio, scarpe, bombolette spray..”

Un resoconto, questo, che fa riflettere sull’inciviltà e, soprattutto, sulla poca cura che l’uomo riserva alla propria terra, al luogo in cui abita.

“Eppure” -scrivono i ragazzi – “ci siamo accorti, con grande sorpresa, che la Natura, nonostante tutto, trova il mondo per (ri)nascere, ovunque… anche in una lattina di coca-cola! ”

Il progetto dei giovani non si è fermato qui, tuttavia: “Abbiamo creato un percorso sensoriale da fare a piedi scalzi nella nostra magnifica ‘Foresta’, un’occasione per i  bambini e non solo, di ristabilire un contatto con la  terra, affondare i piedi nella frescura dell’erba, sentire il calore dei sassi di fiume, la ruvidezza del legno, il solletico dell’argilla. Abbiamo fatto lavorare le nostre menti (lontano dai cellulari) per creare qualcosa di utile con oggetti di scarto, abbiamo lavorato in gruppo, per raggiungere un obiettivo comune. Abbiamo ascoltato qualcuno che con la sua saggezza e la sua esperienza di Vita ci ha ispirati, guidati, resi consapevoli di chi siamo, e del compito grandioso che ci è stato affidato dacché siamo venuti al mondo.”

Una straordinaria opera di altruismo, di rispetto e amore verso la natura e chi la abita: “Eravamo in pochi” – concludono – e quello che abbiamo fatto è solo una goccia nell’ oceano, è vero, ma è anche vero che uno è meglio di zero, e ogni azione che noi compiamo, anche la più piccola, ha un effetto sulla nostra vita e su quella di chi ci circonda. ”

 

 

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