Agropoli: “La morte di Emilio Secci non è servita da lezione”

Carmela Di Marco

AGROPOLI. “La morte di Emilio Secci non è servita da lezione”. E’ questo il commento amaro di un cittadino che evidenzia le criticità presenti lungo la Sp184, tra la baia di Trentova e la località San Francesco, proprio nel punto in cui è morto il 33enne.

“Negli ultimi giorni – dice un agropolese – la piazzola che vi è proprio nel luogo dove è morto il giovane è diventata area di sosta per i camper che non fanno altro che intralciare la circolazione rappresentando un ulteriore ostacolo alla visibilità. Non vi è alcun controllo”. Le criticità non finiscono qui: a creare ulteriori problemi i cubi in cemento posti a delimitazione di un’area a rischio frana. Infine vi sono le problematiche determinate dal dissesto del manto stradale caratterizzato da buche e avvallamenti.

I cittadini chiedono immediati interventi che possano definitivamente garantire la messa in sicurezza dell’arteria. Già nel 2009 vennero eseguiti dei lavori consistiti nel rifacimento del muro di contenimento della strada in cemento armato, dei marciapiedi e del manto stradale. La frana registratasi nell’autunno scorso ha peggiorato la situazione. Il punto sul quale è necessario intervenire è privato e la Provincia di Salerno fin ora non ha trovato il modo di intervenire. In un momento di massima affluenza in questo punto di Agropoli i disagi si avvertono maggiormente.

“Se non si può intervenire per mettere in sicurezza l’arteria – dice un cittadino – sarebbero auspicabili almeno maggiori controlli. Dopo la morte di Emilio Secci non è cambiato nulla”.

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