Svolta nelle indagini per l’omicidio di Angelo Vassallo: c’è un indagato

Redazione Infocilento
Angelo Vassallo

Potrebbe esserci una nuova svolta nelle indagini per l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Secondo quanto riferisce l’edizione odierna del quotidiano Il Mattino, infatti, vi sarebbe un testimone che ha fatto il nome di Lazzaro Cioffi, il carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, in cella nell’ambito di indagini della DDA di Napoli con l’accusa di aver favorito un gruppo di spacciatori di droga.

Stando alle indiscrezioni, Cioffi è stato raggiunto da un avviso a comparire firmato dal pm di Salerno Leonardo Colamacci con l’accusa di “omicidio volontario con l’aggravante del metodo mafioso di Angelo Vassallo”.

Una notizia che rappresenta una novità importante nell’ambito dell’indagine che soltanto nel febbraio scorso è andata incontro l’archiviazione. Poi, negli ultimi mesi, l’arresto da parte della Procura di Napoli di Lazzaro Cioffi ha di fatto segnato una svolta con i pm salernitani che hanno subito richiesto la trasmissione di informazioni sulla vicenda. Cioffi era finito al centro dell’inchiesta perché considerato confidente e presunto riciclatore del boss del narcotraffico Pasquale Fucito. Ora, però, il suo nome viene legato anche all’omicidio Vassallo, grazie anche ad un testimone.

Non si tratta di un accostamento improvviso: nel 2012, infatti, la famiglia del sindaco pescatore venne contattata da una persona che avrebbe indicato il nome del carabiniere, accostandolo a traffici di stupefacenti nella località costiera di Acciaroli. Dai controlli, però, non emerse nulla che giustificasse l’iscrizione di Cioffi nel registro degli indagati. Lui stesso ha sempre smentito un coinvolgimento. Per anni, quindi, l’unico ad essere accusato dell’omicidio è stato Bruno Humberto Damiani, o’ Brasiliano, anche lui coinvolto in un giro di spaccio di droga in zona.

La pista del traffico di stupefacenti è la più battuta dagli inquirenti considerato che lo stesso Angelo Vassallo, prima di morire, aveva confidato di essere turbato per alcune vicende. «Ho appreso qualcosa che avrei preferito non sapere», disse ad un amico. Forse il traffico di droga? Interessi edilizi in zona? Cioffi già in passato ha negato di essere ad Acciaroli quel 5 settembre 2010 quando, mentre rincasava, alle 22.15, ignoti aprirono il fuoco contro di lui esplodendo nove proiettili calibro 9, sette dei quali andati a segno.

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