Gelbison: la foto di capitan Manzillo sul campionato dei rossoblù

Christian Vitale

La Gelbison, inserita nel girone I del campionato Nazional Dilettanti, ha concluso la stagione in una zona tranquillissima di classifica.
I vallesi, passati dalla guida tecnica di Alfonso Pepe a quella di Severo De Felice, dopo qualche risultato infelice in avvio hanno trovato la giusta rotta centrando con largo anticipo, grazie ai quarantasette punti conquistati nelle trentaquattro giornate previste, la permanenza della categoria.
Abbiamo raggiunto Damiano Manzillo, capitano e leader della formazione cilentana, per rivivere brevemente l’annata rossoblù.

Avete iniziato questa stagione dopo il lavoro straordinario di mr. Pepe. Come avete iniziato  l’annata, quali erano gli obbiettivi di inizio campionato?
Abbiamo iniziato la stagione con un cambio totale di staff tecnico, anche il parco giocatori si è rinnovato quasi totalmente rispetto al campionato passato. La nostra era, in pratica, una squadra totalmente diversa, molto giovane. Nel ritiro si è lavorato un poco su tutti gli aspetti per centrare il nostro obbiettivo che era la salvezza.

Il tecnico De Felice, allenatore esperto e di temperamento, come si è inserito nel mondo Gelbison? Quale è stata la sua linea guida?
Il mr. si è inserito subito nell’ambiente e nella famiglia Gelbison alla grande, la reputo una persona preparata, intelligente e colta. Ha cercato di dare in tempi brevi la sua impronta sulla squadra a sua disposizione.

All’inizio è arrivato qualche risultato che ha fatto storcere un po’ il naso. Come avete vissuto quella fase?
E’ vero, c’è stato qualche risultato non positivo: avevamo messo tutto in preventivo, visto che la squadra non formata del tutto, un paio di passi falsi ci potevano stare, con il lavoro siamo riusciti a superare questa fase mettendola completamente alle spalle.

L’annuncio di un cambiamento societario, arrivato a fine 2017, ha destabilizzato l’ambiente oppure siete rimasti concentrati  riuscendo a dare il massimo?
No, la notizia del cambio di società non ci ha condizionato, nella seconda metà del campionato avevamo già una nostra identità e sapevamo come comportarci e stare in campo. Per le vicende extra campo aspettiamo novità sul cambio societario.

Più contenti per il rendimento interno, dove sono arrivate solo tre sconfitte, o per i tanti punti strappati su campi caldi e insidiosi?
Felici per entrambi: in casa cercavamo di imporre il nostro gioco cercando di fraseggiare e arrivare, tramite uno sviluppo  studiato, in attacco. Per i risultati esterni sono stati frutto di tanto lavoro e tanta dedizione, fisica e mentale, da parte di tutti, fare risultato su campi difficili è sempre bello.

Per te è stato un torneo da incorniciare. Quale sarà il ricordo più bello che ti rimarrà in questo campionato?
Personalmente è stato un campionato particolare dove ho ricoperto un ruolo diverso rispetto al solito. I ricordi belli sono tanti. difficile sceglierne uno in particolare, viste anche le emozioni diverse che mi lascia ogni singola partita.

Sulla prossima stagione cosa ci puoi dire, rimarrai con la Gelbison?
Sul mio futuro non posso ancora sbilanciarmi completamente, aspettiamo fiduciosi l’assemblea dei soci dove sicuramente avremo una situazione più chiara.

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