Teatro in carcere a Vallo della Lucania: in scena “Fratelli di sangue” di Enrico Bernard

Carmen Lucia

Il 1 Giugno, alle ore 10:30 nella Casa Circondariale di Vallo della Lucania è andato in scena un reading-spettacolo di “Fratelli di sangue”, opera di Enrico Bernard, scrittore, regista, drammaturgo e critico teatrale.Il testo teatrale è mutuato da un omonimo saggio di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, che Bernard propone in un remake per il teatro.

Sulla scena si sono alternati gruppi di detenuti che hanno recitato pezzi di un copione molto impegnativo. Molto suggestiva la scena della “pungiuta” , un rito della ‘ndrangheta che Bernard ricostruisce con estremo vigore espressivo, così come l’interrogatorio tra gli imputati e il magistrato (che ricorda Gratteri). Di grande impatto emotivo tutte le sequenze, scandite da monologhi intensissimi, molto apprezzati dal pubblico intervenuto.

La regia era a cura del dott. Mirko Ferra, impegnato in laboratori di formazione nel carcere di Vallo della Lucania, da otto anni. Il teatro del giovane regista, formatosi al DAMS di Bologna, privilegia la drammaturgia contemporanea e i suoi laboratori hanno un doppio obiettivo, orientato innanzitutto alla socializzazione attraverso le arti performative, con la finalità di creare un ponte tra il dentro e il fuori, tra le emozioni, le angosce e le espressività vocali, o corporee. Con i laboratori teatrali il regista intende valorizzare i detenuti, proponendo loro la lettura di testi di un teatro di qualità, privilegiando la riflessione, ma soprattutto il valore umano che il teatro restituisce ai detenuti.

“I laboratori – sottolinea il regista Mirko Ferra – vengono condotti con spirito di collaborazione e creatività. Gli autori scelti non a caso rispondono a questi bisogni, da Alda Merini a Prevert e De Curtis. Si tratta di un teatro che a tratti si fa introspettivo e permette di vivere i bisogni incompresi dei detenuti e per ri-flesso del mondo fuori. Tra gli altri autori che prediligo per i miei laboratori: Stefano Benni – Astaroth- e Alan Aycbourn (con l’opera “Due chiacchiere al Parco”,sulle incomprensioni e le ossessioni dell’uomo moderno).

La messa in scena di “Fratelli di Sangue” è stata fortemente voluta e seguita nelle sue fasi progettuali dall’educatrice: Dott. ssa Mariamaura Calembo, in collaborazione con il CIPIA (Centro Provinciale Istruzione Adulti) di Salerno. Tra le figure responsabili del progetto di altissimo valore formativo ed etico: la Dirigente Scolastica Prof.ssa Ornella Pellegrino; la tutor di formazione, Prof.ssa Myriam Andreozzi; la Direttrice, Dott.ssa Mariarosaria Casaburo e il Comandante, della Polizia Penitenziaria, Commisario Guido Pergallini. Tutti hanno seguito e curato le fasi progettuali, coordinando la ricerca-azione di un laboratorio teatrale sperimentale e di grande valore etico.

Il reading-spettacolo di “Fratelli di sangue” pone la necessità di un’educazione antimafiosa come unica fonte di una libertà vera, lontana dalla paura. In scena intanto la recitazione dei detenuti assume una forza espressiva unica , dilatata dagli accenti spuri del dialetto, dai gesti grevi, assoluti. Impressionante è il silenzio carico di tensione del pubblico e l’applauso liberatorio alla fine dello spettacolo.

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