Crisi istituzionale: la posizione dei politici cilentani tra Governo e mercati

Redazione Infocilento
Camera dei Deputati

L’Italia sta vivendo una crisi politica senza precedenti. Alle 16.30 il premier incaricato Carlo Cottarelli ha incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’incontro non è servito a fare chiarezza: domani, infatti, ci sarà un nuovo vertice.

Intanto i mercati fanno segnare un’altra giornata nera: lo spread schizza oltre i 300 punti e fanno discutere le dichiarazioni del commissario tedesco al Bilancio Ue Guenther Oettinger: “Lo sviluppo negativo dei mercati porterà gli italiani a non votare più a lungo per i populisti”. Parole che hanno fatto subito gridare allo scandolo ed anche gli esponenti politici cilentani hanno espresso la loro opinione sul caso.

“Se non c’è una smentita, tra costituzionalisti improvvisati, sobillatori di piazze ed ora commissari letteralmente fuori di senno, vuol dire che siamo veramente ostaggio di una gabbia di matti”, il commento di Simone Valiante, ex deputato Pd. Sul fronte Fratelli d’Italia, invece, è Luisa Maiuri, già candidata al Parlamento, ad intervenire proponendo “le dismissioni per Oettinger!”.

Mercati a parte l’attenzione resta focalizzata sul “no” di Mattarella al nome di Carlo Savona a Ministro dell’Economia. Franco Castiello, senatore del M5S, è certo che “il Capo dello Stato non può rifiutare alcuna nomina dei ministri proposti dal Presidente del Consiglio salvo il caso estremo di palese mancanza dei requisiti giuridici e/o morali richiesti per l’espletamento del mandato istituzionale. Il Capo dello Stato è infatti estraneo alla sfera dell’indirizzo politico sul quale potrebbe interferire se la Costituzione avesse conformato l’esecutivo a struttura bicefala.  Questo non è accaduto nel sistema costituzionale e, pertanto, il rifiuto di Mattarella dà luogo ad un vero e proprio conflitto di attribuzioni tra i poteri dello Stato, come prescritto dall’art. 134, terzo comma della Costituzione”. Il parlamentare cilentano invita poi tutti a Roma il 2 giugno” per manifestare pacificamente e far sentire la voce di tutti quei cittadini che non vogliono l’ennesimo Governo tecnico”.

Ormai sembra che la strada sia tracciata: si tornerà al voto. E’ quanto s’auspica anche Giovanni Fortunato, ex consigliere regionale del Pdl e sindaco di Santa Marina: “A questo punto si rende necessario ed indispensabile la modifica della legge elettorale. Il Popolo dopo le elezioni deve sapere chi vince e chi perde. Chi vince governa e chi perde fa l’opposizione. Questa é la democrazia e soprattutto il rispetto del Popolo. Mai più inciuci e mai più “colpo di stato”! Ai partiti la scelta di responsabilità! Subito al voto”.

Il coordinatore della Lega in Cilento, Giovanni Basile, si associa al pensiero del suo leader nazionale: “Le istituzioni italiane fanno prevalere il volere degli stati esteri. Ce l’abbiamo messa tutta. Mattarella ha espresso un dissenso politico alla nomina di un Ministro. È andato oltre le sue prerogative. Il veto non è su di un nome, non è su Savona, ma su una politica economica più italiana e meno europea. Il parlamento italiano ha una maggioranza euroscettica (LEGA + M5S) e per questo non è stata rispettata la volontà degli elettori. Siamo pronti a tutto, anche a mettere a repentaglio la nostra incolumità. Ne va del futuro dei nostri figli”.

Nelle prossime ore si saprà se il Governo Cottarelli chiederà la fiducia alle Camere o si andrà al voto già in estate. Al momento l’ipotesi è molto remota: il centro destra è pronto a dire no, così come il Movimento 5 Stelle. Il Pd, invece, dovrebbe astenersi.

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