Vallo della Lucania: cavilli burocratici bloccano la ristrutturazione del centro di riabilitazione

Carmela Santi
Piscina Vallo della Lucania

La ristrutturazione del centro di riabilitazione non è più procrastinabile. I soldi ci sono. I lavori non partono per cavilli burocratici. Lettera denuncia di Luigi Ruggiero, da anni costretto sulla sedia a rotelle, al direttore generale dell’Asl di Salerno, Antonio Giordano.

Ruggiero nella missiva ricorda la battaglia fatta per ottenere il finanziamento necessario ad effettuare i lavori presso la struttura di Vallo. «È urgentissimo – dice – il progetto di riqualificazione della piscina, inutilizzata e ridotta a deposito da ben 12 anni, e dell’immobile che la ospita. Sono evidenti i problemi strutturali che lo stesso direttore del centro, il dottore Lamanna, ha sollevato con segnalazioni e documentazione scritta». La piscina del centro di riabilitazione versa in uno stato di degrado e abbandono, scrive Ruggiero nella lettera. A causa degli olezzi nauseabondi che provengono dai bagni e della totale impraticabilità della piscina chi versa in condizioni di disabilità e deve svolgere terapia riabilitativa è costretto a recarsi in altri centri, distanti chilometri.

[box type=”info” align=”aligncenter” class=”” width=”100%”]Dall’Asl fanno sapere che il progetto non è ancora pronto[/box]

Per rimettere in funziona la piscina è pronto un finanziamento di 300 mila euro. Da tempo, ormai, gli uffici competenti dell’Asl hanno in gestione la pratica di ristrutturazione correlativa e «pochi giorni orsono continua Ruggiero nella lettera ho rivolto per l’ennesima volta una domanda sui tempi di realizzazione all’architetto Maurizio Pilerci, responsabile dell’ufficio tecnico dell’Asl del distretto di Vallo. Ha risposto che non sarebbe ancora pronto il progetto per dare inizio ai lavori, sebbene i soldi siano stati stanziati, a causa di un eccessivo carico di lavoro dell’ufficio competente».

Una risposta inaccettabile per Ruggiero, che facendosi portavoce anche degli altri utenti del centro di riabilitazione rivolge un appello anche ai politici del territorio, talvolta distratti sulle politiche sociali.
«E possibile – dice Ruggiero – che tanti utenti diversamente abili siano costretti a subire le lungaggini burocratiche, non potendo usufruire per tanto tempo di un servizio così importante per la salute?».

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