Cilento tra fede e tradizione: il Volo dell’Angelo di Rutino

Arturo Calabrese
Volo dell'Angelo Rutino

RUTINO. Come ogni seconda domenica di maggio alle ore 13.00, anche quest’anno a Rutino ci sarà il tradizionale “Volo dell’Angelo”. In occasione delle celebrazioni per San Michele Arcangelo, protettore del centro cilentano, si mette in scena la Sacra Rappresentazione. Ad essere evocato è il duello tra San Michele e il Diavolo, sfida che vede ovviamente vittorioso il Santo sul Demonio, il bene sul male. Molte le rappresentazioni di tale duello nel Cilento ma il più noto è di sicuro quello legato alla tradizione rutinese.

La storia legata al Volo dell’Angelo è molto antica tanto da perdersi nei secoli. Non si hanno infatti documenti scritti sulla nascita della tradizione ma ci si affida alla semplice, quanto efficace, diffusione orale. La rappresentazione è molto complessa e vede un bambino, che impersona l’Angelo, sfidare a duello e sconfiggere il Diavolo e i suoi seguaci. Il bambino, che quest’anno sarà il piccolo Francesco Crisci, viene legato ad una robusta corda tesa tra due strutture poste all’estremità della piazza sulla quale si affaccia la chiesa madre, manco a dirlo consacrata a San Michele.

Il Volo oltre ad avere una parte scenica ne ha una recitata, il dialogo tra l’Angelo e il Diavolo. Leggenda vuole, come riporta il professor Alfonso Rizzo nel suo libro “Rutino, storia e folklore”, che il testo sia stato scritto secoli addietro da un rutinese e che dalla sua nascita non abbia subito variazioni, il che è confermato da copie custodite come reliquie. La rappresentazione prende inizio alle 13:00 con l’entrata in scena dell’Angelo che, sostenuto da una carrucola legata alla fune, si sofferma al di sopra di un palco allestito nella piazza dal quale escono i Diavoli. Qui c’è il primo dialogo in cui l’Entità Celeste lancia un monito ai maligni. L’Angelo sfida il Diavolo e avverte solennemente: «solo contro i tuoi la pugna accetto».

Dopo un altro scambio di battute si chiude il primo atto, l’Angelo vola sulla piazza e i Diavoli si rifugiano negli Inferi. Nella seconda parte della rappresentazione si svolge la tenzone vera e propria. San Michele, armato di spada, vince in singolar tenzone il Diavolo e cantando un inno a Dio termina il suo Volo tornando dall’Altissimo, accompagnato da un canto celestiale e dagli applausi del pubblico festante. Di grande richiamo turistico, il Volo dell’Angelo di Rutino è diventato un appuntamento fisso per il circondario che ne apprezza la complessità e il carico emotivo.

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