Agropoli, polemiche sulle modalità di rimozione della posidonia

Carmela Di Marco

AGROPOLI. Dopo mesi di attesa e con ritardi rispetto a tutti gli altri comuni costieri, nei giorni scorsi sono iniziate le operazioni di rimozione della posidonia spiaggiata sul litorale agropolese. Un intervento che porterà al trasferimento in discarica di oltre duemila tonnellate di alghe. Sul caso non mancano polemiche con i 5 Stelle che criticano le azioni messe in assere dall’amministrazione comunale di Agropoli.

«Ruspe cingolate fino sulla riva, nessun piano per la salvaguardia delle coste, lavori fatti in emergenza nonostante sia un fenomeno notoriamente stagionale, tonnellate di Posidonia che da risorsa diventano rifiuto indifferenziato da portare in discarica, nuovi costi sulle spalle dei cittadini (aumento della Tarsu). Dopo 11 anni ancora non abbiamo imparato ad amare, rispettare e valorizzare il nostro mare e le nostre spiagge, così uniche ma anche così delicate». Questa la situazione descritta dai pentastellati, i quali hanno annunciato di aver studiato e sviluppato l’adozione di un Piano di gestione integrata del litorale costiero e della Posidonia spiaggiata, che sappia conciliare la preservazione delle nostre spiagge con la fruizione a scopo turistico delle stesse in maniera sostenibile ma anche innovativa (in base alle nuove norme e indicazioni a livello nazionale e europeo).

La proposta, tramite il consigliere comunale Consolato Caccamo sarà portata all’attenzione dell’amministrazione comunale. L’obiettivo è una gestione diversa della posidonia, come avviene in altre territori dove, ad esempio, le stesse foglie di questa pianta marina possono essere utilizzate per la realizzazione di ammendante/compost per l’agricoltura secondo le norme prescritte dal Ministero.

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