La denuncia: “Ad Ogliastro Cilento non esiste la legge, le regole le fissa il sindaco”

Redazione Infocilento

Esposto a Prefetto e Corte dei Conti

“Da più tempo stiamo denunciando all’opinione pubblica e a chi di dovere la situazione politica del nostro Comune retto dal sindaco a vita Michele Apolito che ormai oltre a soggiogare il potere pubblico ha superato anche la legge”. A segnalare il caso il consigliere comunale di minoranza Gerarda Ariana.

I fatti.

“Prima della scadenza del 30 marzo di quest’anno l’Onnipotente  Sindaco Apolito ha convocato il Consiglio Comunale per il 6 aprile con ordine del giorno l’argomento approvazione del Bilancio 2018 – spiega Ariana – I suoi Consiglieri sono stati avvisati in tempo utile, alla minoranza avviso e convocazione sono stati fatti a meno di 8 giorni dalla data del Consiglio. Ha tolto ai Consiglieri di minoranza i termini di 15 e 7 giorni per prendere visione del  Bilancio e di proporre eventuali emendamenti. In tal modo è stata violato il Regolamento Comunale che stabilisce 15 giorni per prendere visione del Bilancio e 7 giorni per presentare eventuali emendamenti”.

Secondo Gerarda Ariana “in tal modo il Sindaco ha impedito alla minoranza di partecipare al Consiglio Comunale “. Un fatto simile si sarebbe verificato già nel 2017, quando in occasione dell’approvazione del rendiconto di gestione 2016, “non solo fece dichiarare dalla sua maggioranza la decadenza di un Consigliere di opposizione ma impedì al Consigliere subentrante di partecipare alla seduta Consiliare invitandolo con un avviso di Consigliere prima di essere riconosciuto dal Consiglio con la proclamazione”.

“In questi  30 anni di Amministrazione incontrastata si sarà abituato a calpestare la libertà democratica e la legge? Questi aspetti di legalità sono stati rimarcati in appositi ricorsi trasmessi  alla Prefettura di Salerno, alla Corte dei Conti di Napoli e allo stesso Ministro dell’Interno, attendiamo gli esiti! – accusa l’esponente dell’opposizione – Nei ricorsi abbiamo posto in evidenza i riflessi di questi comportamenti nella vita democratica dei piccoli Comuni. Mentre la legge sugli Enti Locali vuole  che vengano garantite le libertà democratiche e l’importanza delle minoranze per i controlli, di fatto accade che, come nel nostro Comune, un Sindaco si erge a potere assoluto per comprimere diritti e garanzie di partecipazione”.

“ Se gli Organi esterni individuati dalla legge nella Corte dei Conti e nel Ministero dell’Interno non intervengono gli Enti territoriali, specialmente quelli piccoli, finiscono per essere isolati e lasciati nelle mani di Amministratori  i quali possono fare il bello e cattivo tempo senza controlli pubblici”, conclude Ariana che auspica un recupero del “clima di fiducia pubblica attraverso il rispetto della legge”.

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