Capaccio Paestum, riqualificata l’area della fontana-lavatoio del “Villaggio”

Paola Desiderio

Un angolo di storia che sbuca tra le case

Un piccolo angolo è come tornato dal passato. Liberata dagli arbusti e completamente ripulita e restaurata, in via Fornilli a Capaccio Scalo è possibile ammirare di nuovo la vecchia fontana-lavatoio. Per anni la fontana, che come le altre presenti sul territorio risale al secolo scorso, è stata in completo stato di abbandono. Fino a quando vi si è imbattuta la consigliera comunale Alfonsina Montechiaro che con caparbietà ne ha voluto il recupero. D’altronde la fontana rappresenta una testimonianza della storia di Capaccio Paestum, sebbene più recente rispetto a quella della più antica e famosa Poseidonia. La fontana di via Fornilli, nel cosiddetto “Villaggio”, come veniva chiamata in passato la zona più bassa di Capaccio Scalo,  si presume facesse parte di un complesso più ampio. Può essere considerata un esempio di quella “Paestum Minore” che alcuni anni fa il maestro Bruno Bambacaro ritrasse in alcuni disegni che furono raccolti in un libro. Un patrimonio di architettura rurale costituito da case, palazzi e bufalare che ben rappresentano la storia della loro epoca e che andrebbero valorizzati per custodire e ricordare un’importante periodo storico che rischia di essere dimenticato.

L’iniziativa è stata molto gradita dai residenti della zona, uno dei quali ha voluto contribuire, piantando nell’area alcuni alberi di agrumi.

Negli anni scorsi, l’amministrazione Voza realizzò la riqualificazione della fontana-lavatoio che oggi è possibile vedere nei pressi di Porta Aurea. Si tratta di luoghi in cui un tempo le donne si recavano per lavare i panni e che rappresentavano in un certo modo anche un luogo di aggregazione. La rivalutazione di questi e altri monumenti potrebbe dare vita ad un itinerario storico alternativo a quello archeologico che amplierebbe anche l’offerta turistica.

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