Somme non versate allo Stato: maxi sequestro ai danni della Yele

Redazione Infocilento

Sequestrati beni mobili e immobili

VALLO DELLA LUCANIA. Un sequestro preventivo per equivalente di circa un milione di euro è scattato negli uffici della Yele, la società che per anni si è occupata della raccolta e gestione dei rifiuti in 49 comuni del Cilento. Il sequestro si è esteso anche al patrimonio personale dell’ex presidente Marcello Ametrano a cui sono stati sequestrati beni mobili ed immobili.

Sull’operazione emergono ancora pochi dettagli. Il sequestro scattato qualche giorno fa sarebbe stato disposto dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania per questioni tributarie, ovvero per somme dovute non versate allo Stato. Secondo indiscrezioni qualche giorno fa negli uffici della Yele di Vallo della Lucania sono arrivati gli uomini della Guardia di Finanza unitamente alla polizia giudiziaria. I militari hanno apposto i sigilli al patrimonio della società. Contemporaneamente sarebbe scattato il sequestro sul patrimonio dell’ex presidente. L’equivalente dell’intera operazione sfiorerebbe un milione di euro. Ametrano attraverso i suoi legali avrebbe già presentato ricorso al tribunale del Riesame. L’esito è atteso a breve.

Ancora un colpo di scena nella tormentata storia della società Yele scandita negli ultimi anni da non poche criticità. Una vertiginosa situazione di crediti ed altrettanti debiti, i lavoratori in difficoltà a fine mese a percepire lo stipendio in continuo stato di agitazione. Un anno fa circa sono arrivate le dimissioni del presidente Ametrano dopo il caso di incompatibilità sollevato in consiglio comunale e discusso anche nelle aule di tribunale.

Qualche mese fa il caso Yele torna nuovamente in Tribunale. Il collegio sindacale aveva chiesto l’intervento della magistratura per accertare la presenza di cause determinanti lo scioglimento della società. Poi, qualche giorno fa, l’arrivo delle Fiamme gialle nella sede di Vallo e l’esecuzione del sequestro preventivo. Nonostante le dimissioni resta coinvolto anche Ametrano. Le indagini sarebbero infatti riconducibili all’attività degli ultimi anni della società sotto la presidenza di Ametrano, attualmente assessore a Vallo e consigliere provinciale.

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