Castellabate: minoranza dice no alla Consac

Elena Matarazzo

Minoranza polemica sull’ipotesi

CASTELLABATE. In questi mesi si ipotizza il passaggio di Castellabate alla Consac per la gestione del servizio idrico e di depurazione. La società con sede a Vallo della Lucania serve già molti comuni del Cilento e Vallo di Diano. La scelta, però, non è accolta con favore dai consiglieri di minoranza Alessandro Lo Schiavo, Marco Rizzo, Caterina Di Biasi e Luigi Maurano che hanno invitato la popolazione ad una riflessione sulla questione.

“La Consac – scrivono in una nota – è una società non proprio sana dal punto di vista finanziario e ciò potrebbe influire sul futuro importo delle bollette”.

“Alcuni comuni hanno diffidato o intrapreso class action contro la società, rea di una gestione non appropriata di un bene di primaria importanza come l’acqua – evidenziano i quattro consiglieri – per non parlare del problema della presenza di amianto nelle tubature”.

Ma vi è di più: gli esponenti dell’opposizione ritengono poco chiare anche le motivazioni che potrebbero portare a tale decisione “che si ripercuoterà sulla quotidianità dei cittadini di Castellabate e dei turisti, in quanto il servizio idrico e di depurazione rappresenta il cardine di civiltà e vivibilità sul territorio”.

“Non è una questione politica – concludono Lo Schiavo, Rizzo, Di Biasi e Maurano – stiamo parlando di acqua pubblica, di vita quotidiana, di turismo e di benessere di un territorio”.

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