Vallo della Lucania, mazzetta in cambio di un atto: seconda misura cautelare per ufficiale giudiziario

Redazione Infocilento

Il 64enne è in carcere dallo scorso venerdì

VALLO DELLA LUCANIA. Si aggrava la posizione di Carmine Testiera. L’ufficiale giudiziario, in carcere da venerdì scorso, è stato raggiunto ieri da una seconda richiesta di custodia cautelare emessa dal tribunale di Vallo, nell’ambito delle indagini avviate agli inizi di dicembre. Il tribunale ha convalidato l’arresto di venerdì scorso e chiesto una seconda misura cautelare.

L’ufficiale giudiziario, in servizio presso il palazzo di giustizia vallese, è accusato di falso ideologico e corruzione in atti giudiziari. Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Vallo al comando del capitano Malgieri, hanno consentito di accertare che il 64enne abusava dei suoi poteri, costringendo diverse persone a consegnare periodicamente somme di denaro. In cambio attestava falsamente atti destinati a provarne invece la verità.

Testiera, nella mattinata di venerdì scorso, è stato colto dai carabinieri in flagranza di reato, mentre in tribunale costringeva un privato cittadino a farsi consegnare del denaro per effettuare un’esecuzione di pignoramento. Da cinque giorni è rinchiuso nel carcere di Vallo. Nelle prossime ore potrebbe essere trasferito a Salerno. La sua vicenda giudiziaria ha inizio il 14 dicembre scorso, quando i carabinieri del capitano Malgieri effettuarono un primo blitz all’interno dell’ufficio del 64enne. I militari prelevarono tutta la documentazione relativa ai casi seguiti dall’ufficiale giudiziario e sigillarono l’ufficio.

Le indagini erano partite due mesi prima, dopo una serie di lamentele legate al lavoro svolto da Testiera. Più di una persona aveva espresso perplessità sulla correttezza delle procedure, denunciando anomalie sulle riscossioni e i pignoramenti. Sono stati spulciati tutti i fascicoli relativi ai casi su cui Testiera aveva lavorato negli anni passati e su quelli seguiti attualmente.
L’accurata attività di indagine, svolta dai carabinieri è proseguita nelle ultime settimane, ha portato all’arresto del 64enne. In particolare il blitz di dicembre era scattato a seguito di un episodio in cui Testiera aveva eseguito l’accesso ad un fondo senza alcuna autorizzazioni da parte del giudice.

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