“Sono stato salvato dai medici dell’ospedale di Polla”. La testimonianza di un 58enne di Teggiano

Erminio Cioffi
Ospedale di Polla

L’uomo è stato ricoverato per 16 giorni in rianimazione a causa di una broncopolmonite virale

Polla – ha usato la pagina di un foglio per uso protocollo per scrivere di proprio pugno, a stampatello, una lettera di ringraziamento ai medici ed agli infermieri dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla per avergli salvato la vita. A mettere nero su bianco i suoi sentimenti di gratutidine verso il personale del nosocomio pollese è stato Bernardo Langone, un uomo di 59 anni, originario di Teggiano ma che da diverso tempo vive in Sardegna. Il signor Langone si trovava a Teggiano durante il periodo delle festività natalizie quando si è sentito male e per lui si è reso necessario il ricovero presso l’ospedale di Polla. “Sono stato salvato in extremis – racconta il 59enne – e sarò per sempre grato a chi lavora in questo ospedale. Mi trovavo a casa a Teggiano con la febbre alta, inizialmente si pensava fosse influenza, poi è stato invece scoperto che ero stato colpito da una broncopolmonite da virus. Mi sono sentito male e sono stato trasportato in ambulanza a Polla, di quel giorno non ricordo quasi nulla, l’unica immagine che ho nella mente è quella del mio risveglio in ospedale in un letto del reparto di rianimazione, dove sono rimasto per 16 giorni”. Quella virale è una delle forme più gravi di polmonite che può essere causa di difficoltà respiratorie particolarmente gravi. “A Polla – si legge nella lettera di ringraziamento – ho trovato dei veri e propri angeli che si prendono cura dei pazienti mettendoci non solo la loro professionalità, ma anche il cuore. E’ grazie a loro, alla loro bravura se oggi posso continuare a vivere e sono in grado di poter scrivere questa lettera. Il personale del reparto di fisiopatologia respiratoria, delle radiologia, del pronto soccorso e della rianimazione è stato meraviglioso e sono convinto che le stesse qualità le hanno anche i medici e gli infermieri che prestano servizio negli altri reparti”. Bernardo Langone ora sta bene, è stato dimesso ed ha potuto fare ritorno a casa. “Il destino ha voluto fare in modo che mi rendessi conto di persona – scrive nella parte finale della lettera – dell’amore che possono darti anche delle persone che non ti conoscono e che lavorano in un piccolo ospedale. E’ sbagliato sottovalutare questo ospedale che invece è un fiore all’occhiello della sanità ed è grazie a chi ci lavora se ho potuto rivedere la luce del sole”.

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