Problemi burocratici lasciano gli LSU del Parco senza stipendio

Arturo Calabrese

Non percepiranno le mensilità di gennaio e febbraio

Oltre 130 Lavoratori Socialmente Utili che prestano servizio presso l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni rimarranno senza stipendio per i mesi di gennaio e febbraio. A causare tale mancanza sono dei problemi burocratici tra Ministero, Regione e Corte dei Conti.

Nello specifico si tratta di ritardo nelle stipule delle convenzioni e nella trasmissione delle schede di ricognizione per l’adesione alla stabilizzazione dei LSU delle singole regioni e di tempi tecnici di lavorazione tra le varie sedi provinciali INPS oltre che ad una mancanza di fondi che, superati tali inghippi, dovrebbero essere stanziati. Nel frattenpo però il tempo passa, gli stipendi non arrivano e le bollette scadono.

I lavoratori cilentani sono stanchi e fanno sentire la propria voce: «Ci sentiamo umiliati e abbandonati a noi stessi – dice una di loro, Assunta Niglio di Castellabate – molti di noi hanno famiglia e già hanno difficoltà a vivere quando lo stipendio viene accreditato e figuriamoci i gravi problemi che si troveranno a fronteggiare nei prossimi mesi. Da anni viviamo continuamente nella paura e nell’insicurezza – continua – non abbiamo la certezza del nostro futuro, di avere una solidità economica per quanto risicata». Per la lavoratrice, da sempre attiva nel campo dello sviluppo del territorio, gli LSU «sono dimenticati – aggiunge Assunta Niglio – questa situazione va avanti dal 1996 e fin troppo spesso ci siamo sentiti dire che in breve tempo tutto si sarebbe risolto ma ad oggi nulla è cambiato, se non in peggio. Il 4 marzo saremo chiamati a votare per il Parlamento – conclude un’adirata Niglio – e alla luce di ciò viene quasi la voglia di disertare le urne. Siamo in tanti e si potrebbe dare un segnale forte».

Da sottolineare che tale notizia non riguarderà soltanto i lavoratori in forze al Parco ma a tutti quelli che rientrano nel Fondo Sociale di Occupazione e Formazione della Campania, del Lazio, della Puglia, della Basilicata e della Sicilia. Si parla dunque di migliaia e migliaia di lavoratori, e relative famiglie, abbandonati a loro stessi. Per lo sblocco degli stipendi congelati si deve attendere che le Regioni coinvolte firmino le convenzioni, che la Corte dei Conti le vagli e le legittimi. Il tempo stimato per tali passaggi burocratici si aggira sui 60 giorni: 2 mesi in cui gli LSU lavoreranno senza essere pagati.

Condividi questo articolo
Exit mobile version