Ospedale di Agropoli, comitato permanente sulla riapertura

Sergio Pinto

Scarsa partecipazione dei cittadini agropolesi alla riunione che verteva sulla riapertura del presidio ospedaliero. Nelle due ore infuocate una proposta: comitato permanente.

Mancanza di partecipazione e interesse: così si può sintetizzare la riunione che si è tenuta, ieri in serata, presso l’aula consiliare del comune di Agropoli.

Pochi i partecipanti, meno rispetto alle attese. Tema unico in agenda: la riapertura dell’ospedale, futuro probabile della struttura. L’input iniziale di riunire la cittadinanza agropolese è partito dai ragazzi del social; invito accettato anche dal sindaco Adamo Coppola, dall’assessore Rosa Lampasona e dal dr. Emidio Cianciola, consigliere di maggioranza agropolese.

Coppola e Cianciola hanno tentato di spiegare con molta difficoltà che per riavere un ospedale funzionale è necessaria l’attivazione di reparti di eccellenze: per adesso,  radiologia e  laboratorio analisi aperti 24 ore al giorno rimane la maggiore delle conquiste.

Rabbia e disperazione: questi sono stati i sentimenti che hanno caratterizzato il prosieguo dell’incontro e, ad entrare in gioco, sono state soprattutto le esperienze personali degli astanti. Per Agropoli, o almeno per una parte della città, riavere un presidio di emergenza, che non scada nella precarietà, rimane di vitale importanza. Lo stesso Cianciola, nell’assise infuocata, ha chiarito i motivi della battaglia: ” A noi non interessa l’aspetto politico: da medico, sono tenuto a dire ciò che succede, e in questo momento abbiamo un ospedale che non può far fronte h 24 alle esigenze dei pazienti. Ci auguriamo, però, che ciò accada in tempi brevissimi.”

Ai tanti cittadini presenti che chiedevano un’attenzione maggiore ai pazienti con problemi cardiaci, è stato ancora il dr. Cianciola a spiegare il trattamento in emergenza per tali patologie: “L’ambulanza, oggi, quando viene a prendervi sul posto, ha a bordo un medico che effettua la diagnosi in loco e che, per un eventuale infarto del miocardio, è tenuto a portarvi presso il presidio ospedaliero più idoneo, dove ci sia un UTIC cardiologia con annessa emodinamica.  Non va ad Agropoli, così come non andrà a Battipaglia, Roccadaspide o Sapri. Sicuramente andrà a Vallo della Lucania, oppure ad Eboli”.

Solo alla fine della riunione si è deciso di costituire un comitato permanente, una sorta di osservatorio che funga da pungolo per le istituzioni e che possa spronare verso una risoluzione dell’annoso problema.

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