Cilento e Vallo di Diano luoghi di latitanza preferiti da camorristi napoletani e casertani

Redazione Infocilento

E’ quanto è emerso in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Confermata archiviazione delle indagini su Angelo Vassallo

Ieri l’inaugurazione dell’anno giudiziario. A Salerno la relazione annuale è stata affidata alla presidente della Corte di appello, Iside Russo.

I dati sono in parte allarmante, basti pensare alla conferma dell’aumento di procedimenti iscritti dalla Dda: da 488 a 502. La dottoressa Russo ha diviso il territorio in tre macroaee: Salerno, agro nocerino sarnese e Cilento e Vallo di Diano.

Quest’ultima è caratterizzata da «latente presenza di organizzazioni criminali attive, in particolare, nel settore degli appalti per la realizzazione di opere pubbliche». Evidenziata, a Capaccio Paestum, la presenza di Casalesi titolari di un’impresa di costruzioni incaricata dell’edificazione del nuovo cimitero. Inoltre in Cilento e Vallo di Diano, luoghi di latitanza preferiti dai camorristi napoletani e casertani, si assiste al riciclaggio di capitali sporchi, alla monopolizzazione di attività commerciali e traffico di droga da parte di consorterie ndranghetiste attraverso pregiudicati locali.

L’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata anche l’occasione per tornare sull’omicidio di Angelo Vassallo, definitivamente archiviato. Il procuratore generale Leonida Primicerio, si è detto rammaricato che non siano stati individuati gli assassini del sindaco di Pollica (a febbraio scadono i termini), «i magistrati e le forze dell’ordine hanno fatto tutto quello che era nelle loro umane possibilità. Il rimpianto è quello di non essere riusciti».

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