Gli italiani pronti al cambio di marcia sul tema mobilità

Redazione Infocilento

La tecnologia compie, giorno dopo giorno, passi da gigante e così negli ultimi anni abbiamo avuto a che fare con innovazioni in grado di cambiare in modo radicale la nostra vita. È stato così anche per una delle più grandi passioni degli italiani, ovvero i motori. La questione ambientale e la ricerca continua di soluzioni alternative ha spinto sia i grandi marchi automobilistici a cambiare rotta, puntando forte su una tecnologia sostenibile che i proprietari delle auto che si stanno muovendo togliendo dalla circolazione, pian piano, quelle che più inquinano. C’è chi decide di rottamare per acquistarne una nuova oppure contattando i compro auto con ritiro e pagamento istantaneo e optando per altre soluzioni più ecosostenibili come il carsharing, bicicletta o mezzi pubblici.

Dobbiamo ammettere, però, che l’Italia è ancora molto distante dagli standard richiesti per far fronte all’emergenza ambientale. Il Bel Paese è il posto dove si vendono più auto diesel e dove circolano le auto ed i camion tra i più vecchi d’Europa. Nel nostro Paese si registra la maggior incidenza di morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico (91 mila all’anno secondo l’Eea) e si registrano ripetuti sforamenti dei livelli massimi consentiti di PM10. Oggi il 92% degli italiani intervistati si dichiara preoccupato (il 33% molto preoccupato) per la qualità dell’aria nelle città italiane (erano il 72% a novembre dello scorso anno).

Nonostante questi dati poco incoraggianti, le cose sembrano indirizzate verso un deciso cambio di rotta. I cittadini, come rileva il sondaggio realizzato da Lorien Consulting per il Forum QualeMobilità?, il 74% dei cittadini intervistati si dichiara favorevole all’introduzione del divieto di commercializzazione dei veicoli a combustibili fossili dal 2030.

Secondo i dati raccolti dal sondaggio, in Italia si sta diffondendo la multi modalità. I mezzi utilizzati dalla stessa persona ogni settimana sono in media 2,7 e se prevale ancora l’uso del mezzo proprio (87%) la percentuale è già in calo (era al 92% lo scorso anno); il mezzo pubblico è utilizzato dal 64% del campione, le bici dal 32%, il 19% va anche in taxi o in auto a noleggio, mentre il 10% usa servizi di sharing economy. Insomma, il quadro è assai variegato e ad utilizzare il maggior numero di mezzi, anche per lo stesso spostamento, sono soprattutto i ciclisti.

L’auto resta, in ogni caso, il mezzo di spostamento preferito per chi ha il percorso casa – scuola, soprattutto per la mancanza di servizio pubblico in gran parte del territorio del Bel Paese. Percentuali alte, in questo caso, per chi ha figli alla scuola materna, alle elementari e alle medie. Il dato cala dalle superiori in poi, quando si preferisce non farsi più accompagnare dai genitori.

Gli addetti ai lavori contano di uscire dall’universo diesel nel giro di 15 – 20 anni in Italia, sostituendo le vetture di questo genere con le auto elettriche. Circa il 70 % del campione intervistato si dichiara disponibile a spendere di più per acquistare un’auto elettrica (+14% rispetto al dato di maggio): fino al 10% in più per il 45% degli intervistati, fino al 30% in più per un buon 25%, percentuale che arriva al 36% tra i multi-modali.

Si va, dunque, sempre più verso un futuro fatto di auto elettriche in grado di abbattere l’inquinamento atmosferico e l’emissione di CO2.

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