Ospedale di Agropoli, la chiusura? Solo colpa della politica

Gennaro Maiorano
Giovanni Basile

Basile accusa Alfieri e lancia monito ai cittadini: non fatevi abbindolare

“L’ospedale di Agropoli non è stato distrutto da un meteorite ma da alcune decisioni politiche nate in epoca Bassolino e eseguite in epoca Caldoro”. Così Giovanni Basile, a capo del comitato civico pro ospedale, interviene sulle recenti polemiche relative al mancato potenziamento del nosocomio cittadino.

Il dito dell’avvocato agropolese è puntato in particolar modo verso i politici che hanno privato di una struttura fondamentale il territorio, ma anche nei confronti di quanti hanno costruito le loro campagne elettorali sull’ospedale. “Penso ad Alfieri – dice Basile  che ha sempre detto che l’ospedale era un suo cruccio. Sono passati quasi due anni dall’insediamento di De Luca è nulla è accaduto”.

Proprio la politica nei giorni scorsi ha tranquillizzato quanti erano pronti a manifestare nuovamente per l’ospedale di Agropoli promettendo fondi e ampliamento di personale, ma tali promesse non sono state confermate dagli atti: “C’è un nuovo piano ospedaliero e per Agropoli si dice che rimarrà quello che è. Non è prevista una struttura che in fase di emergenza possa dare delle risposte”, ha evidenziato Basile che non ha risparmiato ulteriori stoccate all’ex sindaco Alfieri: “ormai – ha detto – è molto chiaro Alfieri chiede solo possibilità politiche, occasioni di carriera, ma nulla per l’ospedale”.

“Noi abbiamo sempre scelto una classe politica che ha pensato ai suoi interessi”, evidenzia il presidente del comitato  che non nega le responsabilità degli elettori ai quali lancia un messaggio ben preciso in vista delle prossime elezioni: “Non fatevi abbindolare, bisogna punire le persone che sulla salute basano la loro campagna elettorale”.

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