Politiche 2018, Benevento: ”sì alla candidatura di Alfieri”

Bruno Marinelli

”Ritengo che un amministratore come lui debba essere ritenuto per il partito di appartenenza una risorsa da poter utilizzare sia in termini di voti che di capacità”

In vista delle prossime elezioni politiche, l’ex sindaco di Agropoli ed attuale caposegreteria del presidente De Luca alla Regione Campania, Franco Alfieri, potrebbe essere tra i protagonisti tra le fila del Partito Democratico per ciò che concerne un seggio in una delle due camere del Parlamento. Mancando pochi mesi, vi è un fermento per i candidati che la formazione politica guidata da Matteo Renzi proporrà in regione Campania. Tra coloro che pubblicamente sono già scesi in campo per la candidatura di Franco Alfieri, vi è l’assessore a Porto,demanio, manutenzione e contenzioso del Comune di Agropoli Eugenio Benevento, il quale ritiene l’ex sindaco della città cilentana un patrimonio del PD da valorizzare, dato anche il meccanismo dei collegi uninominali in grado di premiare il radicamento territoriale di un candidato.

Benevento nell’intervista ad ”Agenda Politica” esprime anche una valutazione sul sistema elettorale in vigore: ”Anche il Rosatellum non dà un’effettiva possibilità agli elettori di scegliere i propri rappresentanti in quanto soltanto un terzo del Parlamento sarà scelto col sistema uninominale mentre i due terzi saranno individuati ancora una volta dai singoli partiti. Auspicavo una legge che desse ai cittadini una possibilità maggiore di scelta, anche in considerazione del fatto che il Parlamento ha impiegato ben cinque anni prima di emanare questa legge” – afferma – Secondo Benevento le prossime elezioni potrebbero regalare uno scenario di sostanziale equilibrio, dove il rischio astensionismo appare concreto. Proprio allo scopo di evitare ciò, l’assessore crede che il Partito Democratico dovrebbe fare spazio ”agli uomini più rappresentativi negli Enti decentrati per cui bisognerebbe fare una scelta nel candidare coloro che abbiano effettivamente consenso nei territori e capacità amministrative. Ritengo che un amministratore come Alfieri debba essere ritenuto per il partito di appartenenza una risorsa da poter utilizzare sia in termini di voti che di capacità – sottolinea – e dovrebbe essere il partito ad invitare tali personaggi alla candidatura in modo da essere più rappresentativi nei singoli territori”. “Purtroppo questo non sempre è accaduto”- evidenzia -”ma ora il collegio uninominale fungerà da traino anche nel proporzionale, per cui se non si candidano coloro che hanno più rappresentatività nei territori si rischia una brutta figura”. “Questo vale a livello territoriale per Alfieri (che penso non avrà problemi per la candidatura)” – chiosa -”ma anche a livello nazionale per gli altri esponenti del Partito Democratico”.

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