Agropoli, commercianti delusi: “Coppola e Pizza? Forse meglio un commissario”

Ernesto Rocco
Agropoli Corso Garibaldi

Poche iniziative per il settore, i commercianti si spaccano

“Numeri da record ad Agropoli? Questo è il peggiore Natale degli ultimi anni e non poteva essere diversamente con questa amministrazione”. E’ guerra sui dati relativi alle presenze ad Agropoli. Nei giorni scorsi soddisfazione era emersa da parte di alcune associazioni del territorio che avevano registrato nel week end dell’Immacolata circa 700 presenze, tra cui tre pullman organizzati. Dati positivi considerato anche il maltempo ma che mandano sulle furie alcuni commercianti del centro cittadino. “700 presenze? Noi non le abbiamo viste. Certo c’è stato un incremento di turisti visto il periodo di festa ma nulla di trascendentale, come del resto nell’ultimo week end”.

Per i negozianti questo Natale non è roseo come ci si aspettava. “Il centro è un deserto, non c’è nulla, alcuna iniziativa. Hanno organizzato dei mercatini, ma in città ce ne sono tre separati, ognuno con poche casette, bastava mettersi insieme per farne uno più grande e forse attirare più gente”, dice un esercente. Il dito è puntato contro l’amministrazione comunale: “Già lo scorso anno abbiamo avvertito la crisi, ma per il Natale 2017 la situazione appare peggiore, nessuno viene più in centro a spendere, non vi sono iniziative, non vi è programmazione e non abbiamo neanche un referente con cui dialogare e confrontarci”. A chi gli fa notare che la delegata al commercio è Monica Pizza, uno storico commerciante del centro replica stizzito: “Non la conosco, non sapevo neanche che avesse questa funzione e in ogni caso non mi sembra attenta ai problemi del commercio, se si dimettesse forse avrebbe più notorietà rispetto ad ora”. Un’altro esercente, invece, non esita a criticare il consigliere comunale: “Qualcosa l’ha fatto, ma era meglio che non la facesse: non è con le sfilate di moda che il settore torna a sorridere, al contrario, ma da questa amministrazione non ci aspettiamo nulla”.

Ma quali sono le richieste dei negozianti? Investimenti per turismo e commercio: “Non è solo colpa di Coppola – dice uno di loro – del resto sono 10 anni che il turismo è stato affossato, basti pensare a come sono state ridotte le spiagge.. Quanto al commercio c’era bisogno di maggiore attenzione ad un settore travolto dalla crisi, dall’apertura dei grandi centri commerciali e dai negozi stranieri, invece non ci sono state iniziative, neanche un tentativo di confrontarsi, se non sotto elezioni. Il centro è in pessimo stato, privo di manutenzione, privo di eventi, privo di regole e controlli. Il Comune non può risolvere i nostri problemi, ma qualche piccolo aiuto poteva darlo”.

La polemica, però, non è solo verso l’amministrazione ma anche tra gli stessi commercianti: “Ho saputo che qualcuno ha fondato un’associazione, io ho un negozio e ne sono venuto a conoscenza soltanto ora. Chi ha creato questa consulta? Come nasce? Perché non sono stati informati tutti?”. “Evidentemente all’interno di quest’associazioni ci sono pochi selezionati, la solita vergogna che sembra nata per favorire l’amministrazione e non i titolari di attività”.

Insomma il commercio agropolese, in particolare quello del centro, appare in forte crisi. Quello che doveva essere il salotto buono della città sta piano piano retrocedendo al rango di periferia e chi sperava nell’aiuto dell’amministrazione comunale è rimasto deluso: “Da questo sindaco e da questa giunta non possiamo aspettarci nulla, del resto lo stesso primo cittadino si vede raramente in giro, non conosce i nostri problemi. Per strada a stento rivolge il saluto, come potremmo pensare di dialogare con lui? Dunque non possiamo sperare che risolva i problemi e come lui un consigliere comunale con scarsa esperienza. Il corso, ormai, appare una via periferica di Nuova Delhi” è il laconico commento di un negoziante.

“Noi piccoli eroi? Purtroppo è così, siamo costretti a districarci tra uno Stato che ci soffoca e un’amministrazione incapace dalla quale è anche un pericolo aspettarsi qualcosa. Ci fosse un commissario forse sarebbe meglio”.

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