Tradizioni: il culto di Sant’ Aniello a Pisciotta

Emma Mutalipassi

Il Santo è festeggiato due volte l’anno: ecco storia e tradizioni

Il Santo del giorno è Sant’Aniello ricordato nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua morte, il 14 dicembre 596 d.c. Egli è ricordato in particolare per essere il protettore delle partorienti, particolare culto in un paese del Cilento, Pisciotta infatti,  tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo la devozione per questo eremita arrivò qui.

Numerose sono le leggende intorno al Santo, nato a Napoli da una famiglia siracusana, condusse una vita volta all’ascetismo che lo vide attivo nella difesa di Napoli durante l’invasione dei longobardi del 581. La fama del Santo arrivò nel piccolo paese cilentano attraverso il mare, il paese disponeva di una piccola flotta di imbarcazioni che trasportavano uomini e merci verso il capoluogo campano. La bandiera di Sant’Aniello rappresentò l’ultima speranza dei malati di Pisciotta per i poteri taumaturgici che aveva manifestato dove rimedi medici non bastavano.  Nel 1906 vi si istituì una Confraternita in suo onore e venne acquistata anche una magnifica statua lignea che lo raffigurava e che tuttora si venera all’interno della Chiesa Parrocchiale. L’immagine rappresenta il Santo con in mano un libro e la bandiera crociata. Quest’ultima era la stessa che veniva portata in casa di un malato quando si pensava che non avesse più speranze. Numerosi sono stati i miracoli dichiarati dalla gente del luogo in seguito a guarigioni attribuite al Santo.

A Pisciotta Sant’Agnello si festeggia due volte l’anno: il 14 dicembre e il 10 agosto. In questo giorno, in particolare, la processione solenne è preceduta dalla sfilata dei “cinti” cioè fascio di ceri legati, portati a mano o in testa dalle donne del luogo.

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