Laurino: rifiuti zero grazie ai piatti di pane

Katiuscia Stio

L’iniziativa consentirà anche di valorizzare i grani antichi

LAURINO. Valorizzare i grani antichi e contribuire alla sostenibilità. A Pruno di Laurino, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, nasce l’idea dei piatti di pane a rifiuto zero come tentativo di valorizzazione delle produzioni di eccellenza, grani antichi del futuro, e il desiderio di dare un contributo di sostenibilità alle azioni inerenti la ruralità contemporanea.

L’iniziativa è di Angelo Avagliano, proprietario di “Tempa del fico”, che offre ospitalità rurale nella valle del Cilento all’insegna della naturalità. « Abbiamo sperimentato i diversi utilizzi di una materia prima derivante dalla coltivazione dei grani recuperati a Pruno di Laurino presso Tempa del fico – spiega Angelo- Le farine che, ottenute con un mulino a pietra, conservano tutte le caratteristiche organolettiche dei grani, coltivati con le tecniche dell’agricoltura organica e rigenerativa, sono componenti essenziali degli impasti con i quali modelliamo i piatti e le ciotole in cui è possibile mangiare dalla classica insalata di pomodoro alle diverse zuppe di legumi e/o di verdure perché le particolari tecniche di produzione e cottura in forno a legna, con l’utilizzo di essenze spontanee, fao e fringo, determinano la poca permeabilità degli stessi».

I piatti, impastati con acqua delle sorgenti delle montagne del Cilento interno, lievito madre centenario e sale marino, sono a rifiuto zero perché si possono mangiare insieme al loro contenuto e ben si prestano per eventi no-waste. L’idea è che potrebbero sostituire la plastica. « Ritornare alla terra di questi tempi si deve necessariamente coniugare con comportamenti di innovazione civico-sociale che implicano il riposizionamento e la ridefinizione della identità culturale contadina» conclude Angelo.

Tempa del Fico offre ospitalità rurale in una valle del Cilento all’insegna della naturalità, ospiti in una casa restaurata con i principi della bioarchitettura. Nel programma di accoglienza è prevista la partecipazione ad attività rurali quali la panificazione naturale artistica con la farina dei grani antichi recuperati nella Valle, la cagliatura artigianale del formaggio e la coltivazione biologica della terra.

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