Cresce il gradimento del pubblico per la terza stagione teatrale del “De Filippo” di Agropoli

Barbara Maurano
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Lunghi applausi per Francesco Cicchella in scena con lo show “Millevoci”

Ieri sera, al “De Filippo” di Agropoli, un pubblico partecipe e divertito ha applaudito Francesco Cicchella, in scena con lo show “Millevoci”. Soddisfazione da parte del direttore artistico Pierluigi Iorio che afferma: “Senza dubbio questa terza stagione teatrale è la migliore perché costruita per un pubblico già più maturo rispetto alla prima stagione. Non dimentichiamo che fino a tre anni fa Agropoli non aveva un Teatro.

La novità dei 14  spettacoli, un numero impensabile per una cittadina di provincia, dà vita a un cartellone pensato per far accrescere la consapevolezza di vivere il teatro in maniera nuova e diversa. È un lavoro incessante che porto avanti, mi spinge la volontà di far diventare Agropoli il simbolo della cultura teatrale nel territorio. E il pubblico sta rispondendo bene: già al terzo appuntamento si avverte un gradimento crescente grazie anche alla bravura di Cicchella, che i più non conoscevano ma che hanno molto apprezzato. Ennesima scommessa vinta.

” Lo show di Francesco Cicchella, infatti, è uno spettacolo fresco e dinamico, ricco di energia e solarità che travolge la platea per la versatilità di un giovane artista, pronto a cimentarsi in uno show leggero, che sa di arte. Sul palco Francesco è cantante, comico, ballerino, intrattenitore, attore, presentatore, incamerando le sue doti artistiche in due ore di spettacolo dal vivo. Durante lo show si diverte a coinvolgere il pubblico con gag comiche, citando luoghi cari alla platea per suscitare ilarità e abbattere la barriera con il palcoscenico. Ma soprattutto Francesco è una voce che si adatta alle “Millevoci” della musica nazionale e internazionale. La particolarità del suo spettacolo è saper mettere in scena grandi personaggi, canzoni famose, sketch comici, rivisitandoli secondo un’ottica moderna e personale che consente di sorridere quando testi molto noti vengono stravolti per descrivere la situazioni attuale dei giovani, del lavoro, dell’amore, dei rapporti interpersonali. E così se dal palco Cicchella canta “Perdere il segnale”, imitando con maestria un aitante Massimo Ranieri, il pubblico sorride e riflette sui cambi di un’epoca. Se il suo Michael Bublé è un po’ Gigione e un po’ Frank Sinatra, la platea applaude divertita e sta al gioco. Se Gigi D’Alessio si diletta con Chopin senza sapere chi è realmente, lo spettatore si compiace di aver capito il riferimento. Fin da subito Cicchella crea un legame speciale con la platea che ricambia divenendo parte attiva dello show.

Ad affiancare sul palco il giovane Cicchella ci sono Vincenzo De Honestis ( storica spalla comica di Francesco) e il maestro Paco Ruggiero con la sua band. Bastano, quindi, un ottimo compagno di avventure, una  straordinaria orchestra e tanta passione per riuscire a portare in scena la propria arte, una storia di vita, forse, come tante ma con quella marcia in più che fa la differenza. A ventotto anni Francesco Cicchella sceglie una strada diversa:  parte dalla TV ma conquista la scena teatrale con la forza del suo talento e una straordinaria energia. Una sfida premiata dall’affetto del pubblico e dalla carica artistica di Francesco Cicchella che, in modo intelligente e mai irriverente, spazia nel panorama musicale, interpretandone le millevoci,  per imprimere definitivamente la sua nell’Olimpo del Teatro.

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