Banco alimentare: l’iniziativa nei Comuni del Cilento

Antonella Capozzoli

Da Capaccio Paestum a Celle di Bulgheria, tutti insieme per aiutare i bisognosi

Quella che stiamo vivendo, ormai, dal 2008, è considerata come una fra le crisi più violente e difficili.

A luglio 2017, i dati ISTAT hanno registrato una disoccupazione giovanile che ha sfiorato il 35,5 %,; a questo, va aggiunta poi, la chiusura – a tappeto, praticamente –  di piccole e medie attività commerciali e di grandi imprese che ha avuto, come conseguenza diretta, il ” licenziamento in massa”, un fenomeno che ha lasciato a casa, a marzo di quest’anno, 569 mila lavoratori over 50.

A pagare le conseguenze di questo tracollo finanziario è la classe media, quella dei ” nuovi poveri”, che ha visto  diminuire la qualità della vita drasticamente, fino a toccare le soglie dell’indigenza.

Secondo i dati ISTAT, il Mezzogiorno risulta essere il luogo più colpito dalla crisi economica: per questo, tantissimi Comuni del Cilento e Vallo di Diano hanno deciso di aderire al progetto ” Condividere i  bisogni per condividere il senso della vita” promosso dal Banco Alimentare  Campania Onlus. 

Il Comune di Capaccio, grazie a questa iniziativa, potrà garantire un sostengo concreto a circa 200 famiglie indigenti attraverso la distribuzione mensile di un pacco di genere alimentari di prima necessità. Nello specifico, sono previsti 3oo pacchi: 200 da consegnare alle famiglie e 100 da tenere da parte per i nuclei più numerosi, che potrebbero avere, quindi, maggiori esigenze. Il Comune potrà avvalersi della collaborazione della Protezione Civile, che si occuperà della distribuzione degli alimenti. Il progetto avrà durata triennale, dal 2018 al 2020, con la possibilità, però, di rinnovarlo.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di molti altri Comuni: a Vallo della Lucania, ad esempio, saranno investiti 13.500 euro per aiutare circa 230 famiglie in difficoltà;  Ogliastro Cilento, invece, sosterrà circa 200 persone; Omignano aiuterà 60 famiglie, mentre a Stio saranno 35 i nuclei familiari a ricevere il pacco alimentare.

Il Comune di San Giovanni a Piro ha aderito al progetto rinnovandolo sino al 2020, così come i Comuni di Torraca e Celle di Bulgheria che offriranno il loro aiuto, rispettivamente, a 30 e 40 famiglie in difficoltà.

La lista dei Comuni aderenti all’iniziativa si fa sempre più ricca, poiché con un simile progetto si provvede al recupero delle eccedenze agro-alimentari, delle derrate alimentari non più commercializzabili da parte dell’industria, della Grande Distribuzione Organizzata e dell’ortofrutta, e alla distribuzione a strutture (private e pubbliche) che si occupano di assistenza e di aiuto ai poveri ed agli emarginati in Italia.

Si eliminano gli sprechi e si aiuta chi ha più bisogno: cosa c’è di meglio?

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