Ascea punta a rilanciare il settore agricolo

Anais Di Stefano

Lo ha annunciato il sindaco ieri durante un incontro sui fondi Psr

Venerdì 17 novembre, presso palazzo De Dominicis-Ricci ad Ascea, si è tenuto l’incontro divulgativo sui finanziamenti in agricoltura, bandi e misure 2014-2020. L’obiettivo è di favorire l’ammodernamento ed il ricambio generazionale delle aziende del settore primario, creare opportunità economiche e mantenere i giovani nei territori rurali. Attraverso risorse che possano arrivare agli investitori e agricoltori campani, mediante domande effettive provenienti dal mondo dell’agricoltura. Ci si rivolge alle giovani generazioni – segno evidente di un cambiamento culturale nel comparto –  si chiede loro di non abbandonare quelle terre ricche di potenziale economico. Un’opportunità che viene data loro mediante i nuovi bandi affinché l’agricoltura campana possa avere strutture in grado di attrarre i mercati.

Durante l’incontro, dal quale è emerso lo stato attuativo delle misure e la scadenza dei nuovi bandi tra fine 2017 ed inizio 2018, sono intervenuti Diasco – Dirigente per le Politiche Agricole Regione Campania – che ha insistito su una semplificazione dei PSR: «è interessante che ci sia una gerarchizzazione dei fabbisogni da parte dell’Unione». De Sio – Funzionario Regione Campania – ha rimarcato, invece, sul bisogno di «progetti in grado di concorrere ed inserirsi sui mercati, altrimenti il tutto ha vita breve».

Tra disoccupazione, terre abbandonate, prodotti di eccellenza che non decollano sul mercato, agricoltura e turismo che faticano ad unirsi, cosa cerca di mettere in campo il Comune di Ascea? Il sindaco D’Angiolillo mette in evidenza le risorse del territorio: la produzione di olio extra vergine d’oliva ‘Terra di Parmenide’; ricognizione dei terreni pubblici (circa 250 ettari) utilizzati per l’agricoltura; un protocollo d’intesa con l’olivo pisciottano: «è previsto un centro studi che possa porsi da unione, in modo da occuparsi del lavoro e commercializzare quel lavoro». Ascea, oggi, conta circa 800 aziende agricole, di cui 215 condotte da donne. Un potenziale per il l’intero comprensorio, data la possibilità dei bandi PSR. Risorse che risiedono nella terra del Cilento, ma che come rileva il delegato della Regione Alfieri: «esse non sono organizzate in modo ottimale. Oltre alle istituzioni pubbliche, c’è la necessita dei privati che vedano nell’agricoltura una scelta di benessere e di prospettiva, non un ripiego».

Finanziamenti alti messi in campo dall’UE, che se uniti in risorse distribuite in progetti validi, potrebbero dare alle aziende possibilità di accesso a successivi finanziamenti, in grado di mantenere un potenziale economico autonomo.

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