Sassano: travolse e uccise una donna. La Cassazione conferma la condanna a 5 anni di reclusione

Erminio Cioffi

L’uomo guidava in stato di ebbrezza

SASSANO. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a cinque anni di reclusione, dieci mesi di arresto e quattromila Euro di multa per il reato di omicidio colposo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti ed omissione di soccorso nei confronti di Enrico Salluzzi.

Il 37enne di Sassano il 9 maggio del 2015 aveva travolto ed ucciso con la sua auto, a Sassano, Carmen Elena Pavel, giovane mamma rumena di 27 anni. I giudici di secondo grado nel mese di giugno dello scorso anno ieri avevano confermato la condanna data in primo grado con il rito abbreviato dal GUP del Tribunale di Lagonegro.

Carmen Elena Pavel è morta mentre stava andando al lavoro. Erano le 4 del mattino quando si stava recando in bici al lavoro in una panetteria del posto. Mentre stava percorrendo via Croce, il 37enne a bordo della sua auto, una Honda Civic, in preda ai fumi dell’alcool ed agli effetti delle sostanze stupefacenti assunte, cocaina e cannabis, l’aveva travolta facendole fare un volo di circa dieci metri. Il corpo della 27enne era finito contro un cartello della segnaletica stradale morendo sul colpo. Fondamentale per la ricostruzione della dinamica dell’incidente sono state le riprese effettuate da alcune telecamere di videosorveglianza ed il racconto fatto da una testimone.

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’avvocato del 37enne che aveva chiesto l’annullamento della sentenza di condanna per 3 motivi: il prelievo ematico che sarebbe stato effettuato all’impuntato senza il suo consenso e al di fuori di un protocollo medico di pronto soccorso; il mancato riconoscimento dell’attenuante prevista per chi ha risarcito i danni causati; il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. I giudici invece non hanno rilevato vizi di legittimità nella sentenza di appello e oltre alla conferma delle stessa hanno condannato Enrico Salluzzi anche al pagamento della somma di duemila euro in favore della Cassa delle ammende.

 

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