Alla Taverna Vesuviana gli chef Crisci e Di Iorio portano in tavola la cucina stellata ed il Cilento da bere

Bruno Sodano

Grande successo per l’evento organizzato alla Taverna Vesuviana. Piatti stellati abbinati a eccellenti vini del territorio cilentano


Una grande novità nel 2017 è stata portata nel Cilento con l’apertura del ristorante Annalì di Pisciotta che vede in scena le proposte dello chef Alfonso Crisci. Personalmente ho avuto modo di conoscere la sua cucina in varie occasioni ma, una cena vera e propria, non ero riuscito ancora a farla, fino a ieri sera. Alla Taverna Vesuviana c’è stato un evento decisamente sopra le righe. Una cena a 4 mani fra due grandi chef che hanno deliziato i palati più sopraffini. Un connubio di emozioni culinarie fra lo chef Alfonso Crisci e lo chef stellato Giuseppe Di Iorio dell’ Aroma Restaurant di Roma. L’ Aroma Restaurant è quel delizioso ristorante che affaccia direttamente sul Colosseo. Arrivo alle 20.30 e dopo i saluti con il padrone di casa le ragazze in sala mi accompagnano al tavolo. In attesa che arrivassero i commensali inizio a curiosare nel ristorante decisamente elegante ma in contesto moderno creando un clima sereno ed accogliente. Resto colpito dalla cantina dei vini, selezionati e di eccellente qualità. Fra i migliori vini presenti figuravano anche varie cantine cilentane e, non a caso, la scelta dei vini da abbinare al menù è stata rivolta verso il nostro amato territorio.

Sono le 21.15, gli chef salutano gli ospiti presenti e danno il via alla cena.

Si parte con un entrée proposto dallo chef Crisci: Rombo di foiegras con caviale Beluga e roasted sauce di polpo. Quella che vedete sopra è spuma di alga dolce. In abbinamento Asolo prosecco Docg Montelvini

Proseguiamo con l’antipasto e qui un po’ il tempo si ferma. Un mix di colori e sapori che creano una vera e propria esperienza di gusto:

Polpo arrosto marinato al cavolo viola e variazione di patata americana. La cosa più particolare di questo piatto è stata una composta con base di patata americana lavorata con estratto di lime e zafferano creando un’esplosione di gusto sulle papille gustative.

Ottime le focacce, i grissini ed il pane fatti rigorosamente a mano con lievito madre.

Continuiamo con il primo piatto:

Ravioli di bufala dell’agro pontino su pesto di bietolina di campo e acciughe di Gaeta. Il raviolo raccontato in modo semplice da un grande chef. Il ripieno di ricotta disidrata è stato completato con bietolina, basilico ed acciughe. Era tutto talmente tanto armonioso che persino chi non gradiva le acciughe l’ha trovato eccellente. Piccola curiosità sul pesto di bietolina: viene scottata un attimo in acqua salata bollente e fatta raffreddare subito in acqua e ghiaccio per poi essere lavorata con parmigiano, olio evo e pochi pinoli. Chi preferisce può aggiungere l’aglio ma credetemi, è perfetto così. Sia per il primo che per l’antipasto l’abbinamento perfetto è stato con il Fiano Vignolella Cilento Doc Cantine Barone.

Il secondo piatto ha concluso la cena in modo impeccabile: terrina di coniglio con crumble di broccoletti, nocciola e the verde; mousse al caprino e peperone rosso. Un piatto dal gusto delicato ma dalla preparazione molto elaborata. Ho chiesto allo chef Crisci come farlo a casa ma non sto neanche a spiegare… cose che noi umani non possiamo neanche provare ad immaginare di saper fare. Scherzi a parte, davvero molto buono ed interessante soprattutto l’abbinamento con il Primula Rosa Igt Cantine Barone che si è sposato in modo eccellente con il piatto proposto.

 

Con i dolci non scherziamo e qui i due chef hanno dato il meglio nella preparazione di due opere d’arte, quasi che mi è dispiaciuto vedere quella forchettina che le distruggeva.

Lo chef Crisci ha proposto Apple servita su terriccio di pan di Spagna al cioccolato e lo chef Di Iorio uno splendido Settimo Cielo quasi a voler richiamare lo stato d’animo che si raggiunge dopo averlo mangiato.

Una serata diversa, fra le stelle ed il buon cibo, innaffiata da una delle migliori cantine cilentane presenti sul territorio.

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