Capaccio Paestum, barra sabbiosa alla foce del Sele. Ortolani: nessun rischio esondazioni

Ernesto Rocco

L’esperto tranquillizza i cittadini

CAPACCIO PAESTUM. L’approssimarsi della stagione delle piogge fa aumentare la preoccupazione dei cittadini capaccesi per lo stato del Fiume Sele. In particolare l’attenzione è rivolta alla foce che risulta in parte ostruita da sabbia e detriti. Si teme che il naturale deflusso dell’acqua, in caso di piene, possa essere ostacolato e che ciò determini esondazioni con gravi danni per abitazioni, aziende e strutture pubbliche presenti a poca distanza dagli argini.

Il professore Franco Ortolani, geologo e docente universitario, nega però questa possibilità. “Di questo problema mi sono già interessato anche in seguito ad articoli apparsi sui mass media negli anni scorsi – ricorda l’esperto – Infatti già altre volte i cittadini di Capaccio hanno temuto che una barra sabbiosa formatasi nella zona di foce nel periodo estivo in cui il fiume Sele era caratterizzato da portate idriche minime potesse provocare esondazioni al sopraggiungere delle prime piene”.

“Le piogge – spiega Ortolani – da molti mesi sono state scarse per cui la portata fluviale è sempre stata esigua dando la possibilità al moto ondoso di accumulare sedimenti sabbiosi e ghiaiosi che a volte ostruiscono quasi completamente la foce con una barra sabbiosa alla foce del Sele che si protende da nord verso sud (foto in basso). Lo studio di alcune foto aeree dal 1988-89 evidenzia che tale fenomeno si è verificato altre volte. In particolare si riscontra che la barra si protende da nord verso sud quando prevale il moto ondoso, ed il trasporto della sabbia lungo costa, indotto dal maestrale; si allunga verso nord quando prevale il moto ondoso è indotto dal libeccio (seconda immagine allegata). Nelle ultime decine di anni la zona di foce è stata gravemente erosa in seguito allo scarso apporto di sedimenti, come accade nell’area mediterranea da almeno 100 anni in relazione alla variazione climatica. La barra rallenta il deflusso verso mare delle acque fluviali nei periodi di accentuata magra ma non costituisce un ostacolo per le prime piene fluviali che causeranno lo smantellamento della barra, come avvenuto già altre volte, e il libero deflusso in mare”.

“Non si devono avere preoccupazioni, pertanto, che la barra sabbiosa possa essere la causa di future esondazioni fluviali”, conclude Ortolani.

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