Cilento, muore per tumore dopo trapianto: sale numero degli indagati

Redazione Infocilento

Nel fascicolo anche altri due casi sospetti

Salgono a 18 gli indagati nell’inchiesta sul decesso di Giuseppe Pellegrino. Per tutti il pm ha chiesto l’incidente probatorio. Il 63enne di Vallo della Lucania é stato ucciso da tumore dopo essere stato sottoposto a trapianto di organi espiantati da un donatore morto suicida ed affetto da un carcinoma aggressivo. Sulla vicenda indaga la procura di Mantova.

Pellegrino si era infatti sottoposto a trapianto nell’ospedale mantovano Carlo Poma. Nel fascicolo oltre al decesso del 63enne ci sono altri due casi sospetti. Il caso ha rischiato di essere archiviato. Il giudice per le indagini preliminari Matteo Grimaldi che ha riaperto le indagini affidandole ad un nuovo sostituto procuratore, ora dovrà valutare la richiesta d’incidente probatorio avanzata dal pm inquirente. L’incidente si terrà alla presenza di vari consulenti ed esperti nominati dalla Procura mantovana, nei confronti dei 18 sanitari tra medici e infermieri, per accertare ulteriori responsabilità. Inizialmente nel registro degli indagati era finito solo l’ex primario, che aveva gestito il coordinamento e la procedura di espianto. Per tutti, il pm ha espresso ipotesi di omicidio colposo.

Il calvario del 63enne, inizia nel 2005 quando inizia ad avere problemi ad un rene che lo costringono, gradualmente, alla dialisi. Nel 2008, il noto imprenditore, decide di tentare il trapianto. Dopo 4 anni arriva la tanto desiderata notizia: c’è un rene disponibile. Ma nel giugno del 2013, in occasione di una normale visita di controllo presso l’ospedale di Varese le sue condizioni si aggravano inspiegabilmente e, purtroppo non farà più ritorno nel suo Cilento. Morirà, infatti, un mese dopo.

I familiari assistiti dall’avvocato Riccardo Ruocco sporgono subito denuncia. Bastano i primi accertamenti per scoprire che il 63enne non era morto per una crisi di rigetto come inizialmente ipotizzato, ma a seguito di un tumore. Il rene era stato prelevato da un donatore morto suicida sparandosi alla testa. Come Pellegrini altri due pazienti, entrambi 50enni, uno di Milano , l’altro di Brescia che avevano ricevuto organi dal medesimo donatore muoiono a soli dodici mesi dal trapianto.

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