Cilento: l’olio d’oliva alimento e farmaco preventivo

Anais Di Stefano

Esperti confermano: agisce contro l’insorgenza di malattie cardiovascolari e neoplastiche ed ha molti altri benefici

Domenica 17 settembre, presso la Sala Convegni di Palazzo Ricci ad Ascea, si è tenuto il Meeting session L’Ulivo e lo stile di vita mediterraneo, a cura dell’Università Popolare Medicina degli Stili di Vita, in cui sono intervenuti il Prof. Vincenzo De Feo, Università degli studi di Salerno, il Prof. Antonio Fiorentino, Università della Campania, il Dott. Eugenio Luigi Iorio e il Dott. Vincenzo Pizza.

Dato l’aumento delle malattie non trasmissibili (come cancro, diabete, obesità, demenza…) sempre più studi e ricerche concordano sull’enorme ricchezza della Dieta Mediterranea alla base della prevenzione e dello stile di vita che ognuno di noi dovrebbe assumere. Prevenzione da farsi mediante l’inserimento di un adeguato apporto calorico tra carboidrati, proteine e grassi saturi, dato che ogni alimento contiene la giusta dose di principi attivi in grado di contrastare l’insorgenza di corpi estranei.

Tra gli alimenti nutritivi, l’olivo è uno dei «tesori di questa terra splendida e se è un tesoro dobbiamo trasmetterlo a coloro che verranno dopo di noi». Difatti, si tratta di una pianta che ha radici profonde e che si situa alla base del nostro patrimonio, identificabile come ‘pianta medicinale’ per gli oli e per la composizione di sostanze in seguito agli stimoli ambientali.
L’olivo è un «alimento naturalmente funzionale, che esercita il suo effetto sulla base di un normale consumo». Però non tutti gli oli hanno le stesse proprietà nutraceutiche peculiari – sostanze che possono aiutarci a vivere meglio, ad esempio gli omega-3 o l’acido folico – dovute queste al territorio in cui si sono sviluppate. In effetti, esistono ben 1200 varietà di piante e ogni ‘Cultivar’ ha un suo profilo metabolico. Ragion per cui c’è uno studio su questa biodiversità che ha dato vita ad un Atlante sulle Coltivazioni in Cilento.

L’olio d’oliva è anche considerato «principe della Dieta mediterranea e soprattutto l’unico grasso vegetale contemplato da quest’ultima». Si tratta di un alimento e farmaco preventivo da cui si possono ricavare benefici anticancro; agisce contro l’insorgenza di malattie cardiovascolari e neoplastiche; si muove in regressione dei tumori; riduce l’incidenza delle malattie età correlate e riduce il numero dei decessi, sempre però con l’intendo di combattere, affinché «si invecchi in condizioni di vita degne». Inoltre, questa sostanza conduce un’attività salutistica agendo anche come antinfiammatorio e chemioterapico. Tanto che ci sono raffronti tra olio d’oliva e latte materno, olio d’oliva e ibuprofene, che ne evidenziano le proprietà.

Altresì, vi sono studi a favore del fatto che esso sia un alimento altamente consigliato per inibire la formazione dello stress ossidativo, responsabile del danno cellulare e neuronale, andando dunque a mantenere l’integrità strutturale delle membrane del sistema nervoso. Per cui, è dimostrato come questo intervento nutriente dell’olio d’oliva (ma anche di altri nutrienti: zucca, mirtilli, cioccolato fondente…) sia positivo per il morbo di Alzheimer e di come sia in grado di proteggerci anche da una nostra eventuale predisposizione alle malattie cognitive.

Da questo emerge come la Dieta mediterranea influisca sulla salute, proprio perché gli alimenti non sono solo una miscela di componenti strutturali ed energetici, ma anche un complesso di molecole attive. Essa diviene «‘sharing diet’, cioè una dieta della condivisione che mette al centro di tutto la salute dell’individuo ma anche quella dell’ambiente e della comunità. Segue le stagioni, non spreca le risorse, non eccede nelle quantità. Insomma aiuta a mantenere in buono stato il tessuto connettivo ma anche il tessuto collettivo».
Dunque, sempre più gli studi scientifici dimostrano come l’assunzione di uno stile di vita sano permetta al cibo di divenire un farmaco e non è un caso se già ai tempi di Ippocrate risuonava quest’espressione: «fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo».

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