Cilento: non si arrestano le violenze contro gli animali

Antonella Capozzoli

Altri tre casi di morte sospetta

LAUREANA CILENTOUna carneficina che non sembra arrestarsi, senza un colpevole né un movente.

E’ accaduto, di nuovo, domenica, in una villetta isolata nelle campagne di Laureana Cilento: tre cani padronali, con microchip, sono stati avvelenati: uno di questi, presentava schiuma alla bocca di colore azzurro. Le telecamere di sorveglianza presenti intorno alla villetta non hanno restituito informazioni chiare, dunque non c’è risposta all’ennesima, crudele mattanza.

” La situazione sta diventando pericolosa”, afferma uno dei volontari del luogo, ” la totale assenza delle forze dell’ordine, l’indifferenza dell’Amministrazione Comunale e l’ omertà di molti sta dando il via libera all’azione sconsiderata di questo assassino. Non c’è dubbio che la persona in questione – o le persone, a questo punto nulla va dato per scontato – stiano agendo nella libertà più totale, eliminando tutti i cani che, per chissà quale ragione, provocano fastidio. Io ho intenzione di andare a fondo in questa vicenda, ” aggiunge il volontario, “ma non posso farlo da solo, non ho i mezzi né le competenze: bisogna fare squadra, è necessario che i cittadini e le autorità collaborino per scovare questo assassino, perché chi fa del male in maniera gratuita e spietata a un animale, rappresenta un serio pericolo per l’incolumità di ognuno di noi.

Questo è soltanto l’ultimo episodio di una lunga serie di violenze: sempre a Laureana, negli ultimi due mesi, sono stati brutalmente uccisi a bastonate due cani, Ginger e Lulù, che risiedevano in uno stallo privato e recintato; a Capaccio Paestum, su una spiaggia, è stato ritrovato Rocky, ucciso da un colpo di fucile.

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