Migranti nel convento al posto delle suore? Il sindaco: ecco al verità

Anna Maria Maiorano

Ieri incontro per fare chiarezza sulla vicenda

VIBONATI. Si è tenuto ieri un incontro convocato dal sindaco Franco Brusco per fare chiarezza sulla vicenda immigrati. Aveva fatto discutere, infatti, la decisione del comune di ospitarli nel Convento di San Francesco, al posto delle Suore Ancelle di Santa Teresa alle quali era stato revocato il contratto di comodato della struttura.

Brusco è partito proprio da questo per sottolineare che “le due vicende hanno seguito percorsi totalmente diversi e le scelte fatte per una non hanno influenzato l’altra”.

Il primo cittadino, poi, ha ripercorso l’intera questione relativa all’arrivo dei migranti ricordando che l’ente ha aderito allo Sprar, una scelta condivisa da maggioranza ed opposizione. A partire dal 2 febbraio sono stati pubblicati tre avvisi pubblici per reperire strutture dove ospitare i richiedenti asilo, tutti caduti nel vuoto: soltanto una risposta è pervenuta a palazzo di città ma risultava incompleta. Di qui la decisione del comune di alloggiare i profughi nel Convento. Soltanto una parte, ha però chiarito Brusco, sarà loro destinata, ovvero 200 metri quadrati rispetto ad una struttura di 2600 metri quadrati. In totale dovrebbero essere 9 o 10 i migranti in arrivo a Vibonati.

La parte restante del Monastero non è escluso che vada alle suore. Nei giorni scorsi, infatti, don Martino Romano, aveva chiesto di poter accogliere in paese le Suore Missionarie di Sant’Antonio Maria Claret. Il prossimo 26 agosto il consiglio monacale dell’ordine discuterà la proposta.

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