Santa Maria di Castellabate in festa per Santa Maria a Mare

Elena Matarazzo

Domenica torna la “Gara di Voga”. A Ferragosto i solenni festeggiamenti

Castellabate si prepara ai festeggiamenti in onore di Santa Maria a Mare, un evento molto sentito dalla comunità religiosa locale. Del culto dedicato alla vergine si hanno notizie già dal XII secolo quando in zona sorgeva una prima cappella. Fu però nel 1827 che si decise di costruire una nuova Chiesa dedicandola a Santa Maria a Mare. Una leggenda narra che la statua della Vergine nei primi anni del 1800 fu ritrovata da alcuni pescatori nelle acque antistanti la marina di Castellabate. Si suppone che l’effigie fu gettata in mare da una nave a rischio di affondamento per il troppo peso. Per questo, la tradizione vuole che siano proprio i pescatori a portare a spalla in processione la statua nel giorno delle celebrazioni.

Oltre alla festa religiosa che avrà il suo clou nel giorno di Ferragosto, il 14 agosto è in programma lo spettacolo musicale della Band Quisisona, protagonista anche al Dopofestival (inizio ore 21.30). Il giorno precedente, invece, “Gara di Voga” che vedrà i tradizionali gozzi in legno sfidarsi nelle acque dell’Area Marina Protetta di Santa Maria di Castellabate. Appuntamento domenica 13 agosto alle 18.00.

La manifestazione è aperta a tutti i comuni costieri, è organizzata dall’associazione “Cilentani doc” in collaborazione con l’associazione “Pescatori di Castellabate”, l’associazione “Punta Tresino”, il Circolo Canottieri Agropoli, e con il patrocinio del Comune di Castellabate.

Vi possono partecipare i gozzi tipici cilentani (mt 4,5) con equipaggi composti da due rematori. Inoltre, la gara è aperta anche alle donne.

Il percorso di gara sarà allestito tra la scogliera antistante la piazza di Punta dell’inferno, zona storicamente utilizzata dai pescatori del posto per il ricovero dei gozzi, dove ci sarà la partenza, e lo specchio d’acqua antistante l’hotel S.Maria, dove si terrà il giro di boa, per poi fare ritorno all’arrivo sempre a Punta dell’Inferno.

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