Vallo della Lucania: la questione della fontana di piazza Cattedrale discussa in consiglio comunale

Redazione Infocilento

Era stato il M5S a presentare un’interrogazione sul caso

Il portavoce del M5S Pietro Miraldi aveva rivolto un’interrogazione al consiglio comunale di Vallo della Lucania allo scopo di chiarire due punti in merito alla realizzazione della fontana scenografica in piazza Cattedrale: natura e somma del debito contratto dall’amministrazione per la messa in opera; responsabilità delle scelte stilistiche ed estetiche. Durante la riunione del consiglio che si è svolta ieri, 30 luglio, il sindaco Aloia ha replicato a queste domande con una lunga cronistoria dei lavori di cui è stato oggetto il rione San Pantaleo fin dal 1994, evidenziando le responsabilità delle precedenti amministrazioni nella messa in opera di interventi che avrebbero contribuito al degrado in cui versava l’area prima dell’ultima campagna di riqualificazione promossa dalla sua amministrazione e tenendo a precisare che le fasi di realizzazione della fontana sarebbero state condivise sia dagli stessi membri dell’opposizione, che hanno firmato la delibera … e il progetto preliminare della fontana, sia dai componenti del Comitato “Divina Proporzione”, così fortemente contrari all’opera ultimata di recente.

In questa lunga excusatio non petita, il Sindaco, secondo i consiglieri del Movimento, avrebbe tralasciato di specificare che i documenti firmati dai consiglieri comunali, così come gli incontri con gli abitanti del rione San Pantaleo, si riferivano a un progetto preliminare, basato su un rendering che mostrava rapporti dimensionali del tutto diversi e non illustrava l’impiego delle piastrelle in ceramica di Vietri. Queste varianti tecniche sopravvenute in corso d’opera costituiscono i principali elementi di impatto della fontana nel contesto in cui è stata calata e sono i fattori che hanno sollevato la forte contestazione da parte dei cittadini vallesi. Il Sindaco Aloia ha poi ricordato che il progetto definitivo è stato trasmesso alla Soprintendenza per l’approvazione in data 3 gennaio 2014. E in effetti l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Soprintendenza è arrivata circa un mese dopo. “Peccato – evidenziano i 5 stelle –  che in questo documento che, è bene precisarlo, non si riferisce alla costruzione della fontana, ma al progetto generale di riqualificazione dell’intero centro storico, l’organo ministeriale scriveva a chiare lettere che la realizzazione della fontana scenografica sarebbe dovuta essere appositamente concordata. Ebbene, ad oggi la Soprintendenza non ha ancora risposto alla nostra richiesta di visionare il nulla osta per la realizzazione della fontana”.

“Inoltre, tra i documenti sventagliati dal Sindaco durante il consiglio comunale – denuncia il consigliere Miraldi –  all’appello manca ancora la dichiarazione di inizio dei lavori, che per legge sarebbe dovuta essere trasmessa all’organo ministeriale”. Intanto, la Soprintendente Francesca Casule ha compiuto un sopralluogo a Vallo lo scorso 28 luglio. A detta del Sindaco, la Soprintendente “avrebbe espresso a voce le sue obiezioni a proposito dei materiali utilizzati, che sarebbero difformi rispetto al progetto approvato”, fanno sapere i consiglieri di minoranza.

Quanto ai fondi utilizzati, Miraldi evidenzia come “Dal  momento che, come è stato poi chiarito dal Sindaco, la somma stanziata per la costruzione della fontana è stata reperita grazie a un debito contratto con la Cassa Depositi e Prestiti, bisognerà poi appurare chi dovrà provvedere economicamente alle eventuali variazioni imposte dall’organo ministeriale”.

Non c’è stata risposta, invece, circa l’autore delle scelte stilistiche”, fanno presente i consiglieri di minoranza.

“Il gruppo del Movimento a Cinque Stelle insieme al Comitato Divina Proporzione e a tutti i cittadini che hanno realmente a cuore il recupero e la valorizzazione rispettosa del centro storico di Vallo, continueranno a pretendere che venga fatta luce su tutto l’iter burocratico e legale che ha portato alla realizzazione di un’opera così palesemente impattante e che vengano chiarite le relative responsabilità da parte di tutti gli attori, per impedire che in futuro si continui a fraintendere il concetto di riqualificazione con interventi tesi a peggiorare una situazione già compromessa e che avrebbe bisogno di ben altre soluzioni”, si legge in una nota del portavoce del M5S.

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